Valguarnera. I dipendenti di Abitificio Srl accusano il gruppo Giudice per mancata richiesta della Cassa integrazione in deroga

Valguarnera. I dipendenti dell’ ex Abitificio Srl., (nove dipendenti), una delle galassie del gruppo manifatturiero tessile Giudice Spa, chiuso nel giugno scorso per mancanza di commesse e per un forte deficit finanziario, accusano il gruppo della mancata richiesta della Cassa integrazione in deroga. “Richiesta fatta fortemente dal sottoscritto –afferma il dirigente della Cgil Pietro Arena – ma che il management non ha voluto inoltrarla perché non c’era possibilità di riaprire l’azienda ”.“I sindacati hanno proposto mare e monti – ribatte l’amministratore delegato del gruppo Salvatore Scribano-. ma non era possibile per Abitificio perché con meno di 15 dipendenti” Oggi molti di loro vivono in stato di precarietà e rivendicano i loro diritti, oggi usufruiscono solamente dell’indennità di disoccupazione. Così come loro, la Mazzucchelli, ditta artigiana esterna che componeva manufatti (13 operai), la Domenico Scribano, pantaloni (13 operai). In tutto 35 dipendenti licenziati tra giugno ed agosto. Per le altre due aziende più grandi, in tutto 75 operai, è stata avviata invece la Cassa integrazione straordinaria. La Giudice Spa (34 maestranze) messa in liquidazione e la Abival srl, (41) lasciata in vita. Una situazione quindi impari per tutti i dipendenti che in un modo e nell’altro hanno fatto parte del gruppo e che nel corso delle trattative era stato assicurato a tutti la copertura degli ammortizzatori. Ma evidentemente non è stato così. Ora i nove operai di Abitificio che lamentano anche il pagamento del Tfr e che accusano inoltre il gruppo di aver privilegiato i dipendenti non sindacalizzati, hanno detto che faranno valere le loro ragioni in tutte le sedi opportune. Ma nonostante ciò, un barlume di speranza si riaccende per la Abival, l’azienda con 41 dipendenti mantenuta in vita. Da qualche settimana il management ha ricevuto delle commesse ed ha fatto riprendere la produzione. “Stiamo cercando di non mandare all’aria tutto- sottolinea Salvatore Scribano- non vogliamo disperdere ottime professionalità consolidatesi negli anni. Abbiamo ricevuto una commessa e stiamo utilizzando a progetto, consentito dalla legge, tutto il personale Abival più alcune unità di altre aziende chiuse.” Alla polemica che verrebbe impiegato solo il personale non sindacalizzato risponde: “ Sono profondamente amareggiato per questa affermazione –dice- molti di loro hanno carpito la mia fiducia, rivolgendosi per qualsiasi motivo ai sindacati turbando così quella serenità che si era creata negli anni. Ma non ho alcun risentimento nei loro confronti, ho le spalle larghe, sono abituato a lottare e non intendo chiudere le porte in faccia a nessuno. Tutti gradualmente avranno le loro opportunità e saranno chiamati. Si augurino piuttosto che la produzione riprendi a pieno regime”. Il gruppo manifatturiero tessile Giudice Spa, con circa 110 dipendenti, ma prima erano molto di più, è stato per quasi 50 anni, grazie anche alle maestranze, il più importante dell’isola dando lustro in tutte le parti del mondo al “Made in Italy”.
Rino Caltagirone