Classe action di alcuni corsisti dell’Anfe di Enna

Quindici corsisti che nel 2009 frequentavano i corsi presso l’Anfe di Enna, non avendo ricevuto a distanza di quattro anni le loro spettanze hanno deciso di preparare una class action nei confronti dell’Anfe di Enna. I quindici corsisti si sono riuniti qualche giorno fa ed hanno interpellato un avvocato che dovrebbe preparare questa class action nei confronti dell’Anfe di Enna. Potrebbe aprirsi un’appendice dell’operazione che è scattata a Catania perché a presiedere l’Anfe di Enna è il fratello di Giuseppe Saffo che è il presunto protagonista dello scandalo della formazione di Catania. Nel caso di Enna, però, c’è da sottolineare che i corsi si sono fatti al meglio, le lezioni hanno avuto un regolare svolgimento, presenti insegnanti molto preparati, solo che i corsisti non sono stati pagati e quel che è di più, da accertamenti in via diretta, gli insegnanti lamentano un ritardo nel pagamento degli stipendi di ben 22 mesi. Probabile, quindi, che le indagini da parte della Guardia di Finanza di Catania con la collaborazione del comando provinciale di Enna, possa aprire un’altra finestra nello scandalo della formazione. “I nostri non erano corsi fantasmi – ha dichiarato una corsista – i professori ci facevano firmare all’ingresso e all’uscita; anche all’ospedale dove abbiamo fatto esperienza il dottore Emanuele Cassarà, direttore sanitario, ci faceva firmare ingresso ed uscita. Le lezioni si svolgevano regolarmente e con grande impegno. Ora dal 2009 non sappiamo più niente, nessuno ci ha detto di aspettare, silenzio assoluto. Ecco perché abbiamo deciso di rivolgerci ad un avvocato per sostenere le nostre ragioni. Si tratta di poche centinaia di euro, ma le pretendiamo perché abbiamo studiato e lavorato intensamente”. Attraverso il direttore Giuseppe Di Natale abbiamo chiesto dei chiarimenti sulla situazione di Enna, ma il commissario provinciale Aurelio Eufrate di Caltanissetta ha vietato questo incontro.