Presentata a Troina l’associazione antiracket e antiusura

Troina antiracket antiusura  (2)Troina. C’era una folla di autorità militari e civili alla presentazione dell’associazione antiracket e antiusura costituita, con il sostegno del comune, per iniziativa degli imprenditori: Giancarlo Amata, Calogero Bentivegna, Benedetto Carmeni, Gaetano Catania, Salvatore Gagliano, Maria Rosa Giamblanco, Franco e Giuseppe Maccarrone, Domenico e Silvestro Trovato Salinaro. Per il sindaco Fabio Venezia, quella di ieri è una giornata storica per un territorio emarginato, che ha cosi manifestato la sua volontà di riscatto e di cambiamento che non si rassegna a subire il ricatto mafioso. Anche Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket e antiusura di Gela, ritiene che la costituzione dell’associazione sia un evento importante per Troina, che prende atto del tentativo di penetrazione mafiosa, manifesta la volontà di respingerlo e compie uno sforzo per mantenere la coesione sociale.  Caponetti suggerisce all’associazione troinese di stabilire un corretto rapporto di collaborazione con tutte le istituzioni dello stato che combattono questo fenomeno e con la società civile, la scuola in particolare, perché la mafia ha radici culturali. Gaetano Catania, il presidente dell’associazione troinese, ha demistificato il mito di una Troina “isola felice” immune dal ricatto mafioso.  Fino ad ora, le manifestazioni più clamorose di tentativo di penetrazione della criminalità mafiosa nel territorio troinese si sono avute nelle campagne. Troina antiracket antiusuraQuesto mette in allarme i commercianti e gli imprenditori che svolgono le loro attività in paese, che paventano di essere i prossimi bersagli del racket delle estorsioni.  Per Pippo Scandurra, presidente della Federazione associazioni antiracket e antiusura (Fai), a Troina ci sono tutti i presupposti per un’efficace azione di contrasto di questo fenomeno: la presenza delle istituzioni e la scelta della gente di stare da parte dello stato. Tano Grasso, presidente onorario della Fai, ha parlato della Troina com’era quando lui l’ha vista per la prima volta vent’anni fa, un paese politicamente e culturalmente vivace e votato all’impegno civile dove non si avvertiva la presenza del racket delle estorsioni confrontandola con la Troina di oggi dove questo fenomeno è già presente nelle campagne e di cui si ha un’esatta percezione. La Troina del futuro dipenderà da quello che farà oggi. Se oggi innalza il muro di difesa contro le estorsioni, la Troina di domani sarà affrancata dal ricatto mafioso. Per il prefetto di Enna, Clara Minerva, la costituzione dell’associazione antiracket e antiusura per Troina “significa che è in atto un processo di crescita”. Il prefetto Minerva ha detto infine le estorsioni in provincia di Enna sono un fenomeno sommerso e abbastanza diffuso. “La repressione è importante, ma occorre che questa operi in sinergia con la scuola e la società civile per battere questo fenomeno criminale”, ha concluso il prefetto Minerva.

 

Silvano Privitera