“Ritornare ad Alcatraz è sempre una grande emozione e un’enorme occasione, dice Luca Ruberto. Ho avuto la possibilità di partecipare già a tre corsi tenuti da Dario Fo e dalla compianta Franca Rame, alla quale presentai alcuni progetti e fui onorato del suo immane aiuto e della sua grande maestria. Stavolta ho voluto portare con me due ragazzi, che da qualche anno si sono affacciati al mondo teatrale. Una grande soddisfazione vederli recitare sul palco, diretti dal grande premio Nobel e da tutto lo staff”.
Malgrado il nome inquietante, Alcatraz, per coloro che hanno vissuto questa esperienza è un luogo incontaminato, dove si respira aria di libertà e rivoluzione, soprattutto interiore, e dove ciò che impari non rientra negli schemi della lezione classica.
“Vivere un’esperienza del genere ti cambia, dice Angelo Baudo, 17 anni, che a Troina frequenta la quarta classe del Liceo Scientifico. La prima cosa che viene da chiedersi è ‘Dove sono stato fino ad ora?’. L’aria pulita, l’ambiente incontaminato, il silenzio dei boschi, sono tutti elementi che spingono alla creatività, alla voglia di studiare e mettersi in gioco”.
“Ti accorgi di essere davanti ad un premio Nobel solo quando sale sul palco e tiene la lezione, dice Silvestro Zitelli, 16 anni, che a Troina frequenza il terzo anno, sempre al Liceo Scientifico”.
L’entusiasmo è palpabile, e di certo, questo corso non ha solo impartito le tecniche teatrali, ma ha fortemente motivato questi giovani, che si sono confrontati con grandi artisti provenienti da tutta Italia, venuti per ascoltare Dario Fo, con i quali hanno stretto amicizie che, probabilmente, porteranno a realizzare interessanti collaborazioni e produzioni.
“Uno dei miei intenti, conclude Luca Ruberto, è quello di creare un laboratorio di recitazione permanente e di respiro internazionale, dove far confluire artisti e allievi da ogni parte d’Italia e non solo”.
Sandra La Fico