Consorzio di Bonifica. Sospesa, per ora, la protesta in attesa degli accrediti

Si sono vissuti momenti di apprensione ieri mattina tra gli operai del Consorzio di Bonifica in contrada Sparacollo a Regalbuto dove alcuni hanno minacciato di darsi fuoco per i mancati pagamenti da parte della Regione. La protesta ha coinvolto anche Enna dove gli operai hanno occupato la stanza del direttore Gaetano Punzi che sin dal suo primo giorno di insediamento, il 18 novembre, si trova a gestire una situazione davvero spinosa e delicata.
Circa trecento lavoratori da tre mesi non ricevono lo stipendio e da un anno le indennità aggiuntive come il pagamento del carburante per raggiungere il luogo di lavoro.
Stremati per le difficoltà ieri mattina i lavoratori della sede periferica di Sparacollo si sono incatenati, mentre un altro operaio ha minacciato di darsi fuoco. La decisione estrema nasce dall’ennesimo appuntamento mancato dalla Regione che aveva promesso di inviare entro la scorsa settimana gli accrediti delle somme dovute, scadenza non rispettata.
“Dal giorno del mio insediamento, il 18 novembre – ricorda il direttore del Consorzio di Bonifica 6 Enna, Gaetano Punzi – ho trovato una situazione disastrosa ed è da allora che mi muovo per far pagare ai lavoratori quanto gli spetta”.
Della vicenda se n’è occupato anche il Prefetto di Enna, Clara Minerva, la quale si è mossa per sbloccare la situazione e permettere il pagamento delle mensilità arretrate.
L’alta tensione ad Enna e Regalbuto si è un po’ allentata dopo una serie di incontri che hanno permesso lo sblocco dell’occupazione dell’ufficio del direttore del Consorzio anche se lo stato di agitazione permane e, fanno sapere i lavoratori, è pronta a ripartire se entro questa settimana dalla Regione non arriveranno le risposte attese ossia il pagamento delle mensilità arretrate.