Quanti morti si devono contare ancora sulla famigerata strada 117 bis che collega Valguarnera a Piazza Armerina? Quante croci si devono piantare ancora?

incidente mortale SS 117  2 dicembre 2013Quanti morti si devono contare ancora su quella famigerata strada 117 bis che collega Valguarnera a Piazza Armerina?
Quante croci si devono piantare ancora?
E quante famiglie si devono distruggere?
Perché quella maledetta curva al km. 35 +700, divenuta ormai famosa come “curva della morte”, continua a mietere vittime. Vittime innocenti che pagano il più delle volte l’incuria e il menefreghismo degli enti e istituzioni preposte. Istituzioni sorde da 30 anni ai richiami, alle denunce, ai gridi d’allarme di chi e non solo, giornalmente percorre quella strada maledetta con auto e grossi mezzi.
Lavoratori pendolari, studenti, pazienti che si recano in ospedale, operatori commerciali, turisti. Si, perché tra l’altro, è la strada che conduce alla Villa del Casale e Morgantina.
Bel biglietto da visita davvero!
Per non parlare poi della SP n. 4, la provinciale che congiunge la 117 bis, chiusa nei pressi della galleria da ben 7 anni, con l’enorme mole di traffico giornaliero deviato in una bretella tortuosa. Ma questa è un’altra storia. Di fronte a tragedie come quella di sabato pomeriggio, non è consentito a nessuno nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi o trincerarsi dietro alla fatalità o al caso. Perché non è così. Le forze dell’ordine hanno detto proprio in questi giorni, che in quel maledetto tratto si contano circa 40 incidenti l’anno, molti dei quali per fortuna senza gravi conseguenze, altri invece letali. Come quello appunto di quest’ultima tragedia ove hanno perso la vita, a causa della pericolosità della curva e del terreno viscido per la pioggia, tre giovani ragazze ventenni del catanese, mentre altre cinque persone sono rimaste ferite in modo grave. E’ vero che in molti casi l’imprudenza, i fumi dell’alcool e altro, sono determinanti, ma in molti casi ci sono colpe più gravi da parte di chi dovrebbe provvedere alla manutenzione delle strade e non lo fa. Basterebbe a volte poco, magari qualche migliaia di euro per metterla in sicurezza e salvare vite umane. Interventi radicali e definitivi necessitano subito su questo breve tratto e non alle calende greche, in vista anche della stagione invernale.
E’ doveroso che principalmente i Comuni viciniori si facciano sentire e battano i pugni con chi di dovere su questa grave situazione. Le cronache parlano spesso della Catania – Gela o della Palermo – Sciacca come strade maledette, ma poco della 117 bis. Ignavia, incuria, mancanza di finanziamenti, lentezza burocratica, ci può stare di tutto sicuramente, ma certo è, che chi può evitare disastri simili e non lo fa, dovrà risponderne non soltanto in sede civile e penale ma soprattutto alla propria coscienza. Sono ormai tante e troppe le famiglie che piangono morti innocenti e gridano giustizia.

Rino Caltagirone