Un pugno di mosche in mano, quel che resta a cinque lavoratori precari in servizio al comune di Valguarnera

Valguarnera. Un pugno di mosche in mano. Ecco quel che resta a cinque lavoratori precari ex Lsu, in servizio presso il Comune, dopo la promessa di stabilizzazione da parte dell’amministrazione comunale. Avevano ricevuto persino gli auguri, ma adesso dal 2 gennaio rischiano di divenire disoccupati se la regione non concederà loro una proroga. La doccia fredda nei giorni scorsi, nel corso di un incontro all’Assessorato regionale al Lavoro, tra un funzionario regionale, il sindaco Leanza e il rappresentante Rsu della Cisl Roberto La Bella. I cinque lavoratori sarebbero stati esclusi- secondo l’accusa del sindacato Cisl- perché l’amministrazione comunale ha fatto scadere i termini per la richiesta di finanziamento regionale. Un’assunzione che sarebbe stata a costo zero per le casse comunali e tutta a carico della Regione. Accuse gravissime. Ma per il sindaco Leanza le cose stanno in tutt’altro modo: “Il funzionario regionale esaminando la documentazione da noi prodotta- afferma il sindaco Leanza- ha ritenuto legittimo il percorso attuato, che si basava però su una circolare assessoriale; ma ha ribadito che la circolare non è legge e che per altro sulla medesima si era espressa negativamente la Corte dei Conti. Noi –continua- abbiamo attivato tutte le procedure possibili. Abbiamo dotato l’organico dei 5 posti vacanti per le specifiche figure; abbiamo dato formale avvio alle procedure di stabilizzazione, subordinandole alle prescrizioni del collegio dei revisori e del segretario generale, in ordine alla legittimità e applicabilità della circolare regionale in materia. Pur assumendoci le nostre responsabilità- continua il sindaco- da parte nostra non c’è stato alcun ritardo; è stata la regione che dopo la circolare del 2011, non è riuscita a formulare una legge che andasse in deroga. A fare chiarezza- conclude- è poi intervenuta la Corte dei Conti, che su richiesta del sindaco di Alcamo, si è espressa ribadendo che non era possibile trasformare i contratti da tempo determinato ad indeterminato sulla base di una circolare.” La sorte dei 5 precari adesso è legata al rinnovo dei contratti a tempo determinato, in discussione nella legge di stabilità nazionale e regionale che interessa oltre 25 mila lavoratori.
Rino Caltagirone