Cassonetti colmi di rifiuti ad Aidone e Nicosia

Aidone. Si svuotano i serbatoi degli autocompattatori e si riempiono i cassonetti dell’immondizia. E’ ancora emergenza spazzatura nella cittadina. Dopo un rallentamento di un paio di giorni a causa del problema dei mezzi in tilt, a quanto pare, per mancanza di carburante, sarebbe ripresa ieri, cioè sabato, la raccolta della spazzatura. Servizio che, in questo periodo, a quanto si vede, viene effettuato a singhiozzo. Intanto, in diverse parti della cittadina, l’immondizia è rimasta davanti alle abitazioni e vi resterà anche oggi determinando inevitabilmente uno spettacolo indecoroso, già visto nei giorni scorsi proprio a ridosso del Natale, con la spazzatura disseminata lungo le strade e preda di cani e gatti. L’autocompattatore grande ieri ha potuto effettuare solo un viaggio per la discarica che si trova a Motta S. Anastasia. Inevitabile così il riempimento dei pochi cassonetti presenti nel paese, tra le lamentele della gente che, anche con il servizio di raccolta, porta a porta, avviato da un paio di mesi, vorrebbe poter trovare anche i contenitori dove conferire i rifiuti. E purtroppo si moltiplicano le discariche improvvisate e non autorizzate, come quelle a ridosso del cimitero, all’inizio della Sp 40. Lamentele, fra l’altro, da parte dei turisti che recandosi presso la zona archeologica di Morgantina, nell’area parcheggio, trovano i cassonetti con la spazzatura traboccante e disseminata nel piazzale. Dunque sarà quasi impossibile, a ridosso del Capodanno, smaltire l’accumulo dei rifiuti, visto che, nafta permettendo, l’autocompattatore, come detto, può fare solo un viaggio per conferire i rifiuti nella discarica di Motta S. Anastasia.

Nicosia. Città invasa da cumuli di spazzatura che si sono accatastati nei giorni di festa perché non è stata effettuata la raccolta. E’ l’ennesimo disservizio dell’Ato Ennaeuno subito dai cittadini nicosiani, che pure sono in tutta la provincia di Enna i più puntuali nei pagamenti delle bollette. Ancora una volta i cittadini si ritrovano con la spazzatura accumulata e, questa volta, per di più, durante le feste. A causare quello che, come sottolinea il sindaco Sergio Malfitano, dovrebbe essere l’ultima delle inefficienze dell’Ato, la mancata raccolta nei giorni di Natale e di Santo Stefano, perché i camion sono colmi di rifiuti e quindi non è possibile effettuare lo svuotamento dei cassonetti. Come spiegato dal rappresentate sindacale della Uil Pasquale Calandra, l’assurdo è che il 24 dicembre è stato trasmesso dall’Ato un ordine di servizio per i 10 operatori comunali, fino ad oggi comandati all’Ato, che disponeva la raccolta per il giorno di Natale.
I netturbini comunali non svolgono il servizio nei giorni festivi. La disposizione è arrivata perché il commissario all’Ato Amato, ha vietato che vengano utilizzati i lavoratori dell’Ato per un numero di ore superiore a quanto previsto dal contratto. In effetti l’Ato, per ridurre in bilancio le spese per il personale ha utilizzato contratti a tempo determinato che prevedono anche solo 4 ore al giorno. Le ore da contratto, però, non sono però sufficienti a garantire il servizio e quindi si fa ricorso ad orari aggiuntivi che vengono pagati “extra”. Il commissario Amato ha quindi vietato il ricorso a questo sistema per evitare un aggravio del costo per il personale e l’Ato ha pensato di risolvere con una disposizione di servizio inattuabile per gli operatori comunali. L’ennesimo pasticcio, dopo la sospensione della raccolta differenziata. “Conto ormai i minuti che ci dividono dall’avvio del servizio con gestione comunale. Da giorno 2 gennaio – ha dichiarato il sindaco Malfitano – sarà il Comune a garantire l’igiene ambientale. Dico che fino a quel momento il gestore è l’Ato e che quindi ha l’obbligo di garantire il servizio, mentre da giorni la città è messa in una grave situazione igienica e sanitaria”. Ieri sarebbe emerso che la società che gestisce la discarica dove conferisce Nicosia non ha ricevuto il pagamento delle somme vantate mentre il Comune ha già saldato le spettanze deliberando la liquidazione in favore dell’Ato che deve poi provvedere al pagamento dei fornitori che almeno fino a ieri non è stato invece garantito.