Confagricoltura e associazioni categoria contestano politica del comparto

Enna. Confagricoltura e le associazioni di categoria contestano il modo come l’Assemblea regionale sta trattando la nuova Finanziaria e soprattutto la parte che riguarda l’agricoltura siciliana che rimane sempre uno dei comparti più produttivi a livello regionale, una struttura portante per l’economia della Sicilia. Gli agricoltori siciliani, quelli ennesi in particolare, sono preoccupati perché mentre si assiste alla crisi delle aziende agricole, molte delle quali sono costrette a chiudere perché oberate dai debiti, la politica regionale continua a snobbare il comparto agricolo che è fondamentale in termini di occupazione e reddito per tutta la Sicilia. Le lotte all’interno dell’assemblea nella discussione della legge finanziaria dimostrano chiaramente che l’agricoltura nella sua globalità viene trascurata. Confagricoltura come altre associazioni di categoria chiedono tre punti fondamentali per il futuro del comparto: facilità di accesso al credito, riduzione dei costi e snellimento delle procedure burocratiche. Quello che preoccupa è l’aumento sconsiderato dei costi di produzione provocati dai tagli che si intendono operare sul capitolo della bonifica. “Senza una preventiva opera di ristrutturazione di tutto il sistema regionale – sostengono le associazioni di categoria della provincia di Enna – che riguarda l’utilizzazione e la distribuzione delle acque per usi irrigui e per il mantenimento del territorio, la decurtazione delle somme andrà a gravare sui bilanci già deficitari delle aziende agricole per un totale pari a quello che è necessario per coprire i buchi di gestione di queste strutture”. Sull’accesso al credito bisogna che ci sia una svolta concreta, perché sino ad ora si naviga a vista, e non possono essere prospettate soluzioni che sono lontane dalle reali esigenze del settore agricolo che necessita invece di forme particolari come quello per la conduzione, a tasso agevolato e con parametri prestabiliti. Le aziende agricole oggi sono in difficoltà e per tale ragione hanno bisogno di vere possibilità concrete per cercare di riprendersi. La preoccupazione è che creare una struttura nuova, poco pratico e poco efficiente andrebbe a penalizzare le aziende agricole, che avrebbero bisogno, invece, di strutture regionali che siano celeri quando si tratta di pagamenti comunitari, quindi una strutture regionale burocraticamente snella ed efficiente.