Aidone: Riaccesa l’attenzione dei media per la “Venere” che deve restare a casa sua!

Aidone __ venereEra certamente un illuso e un ingenuo chi pensava che Aidone, un comune di appena 5.000 abitanti (4929 – censimento 2011) da solo, con le proprie risorse e competenze, avrebbe potuto organizzare la propria offerta turistica, comprensiva di strutture ed infrastrutture, e piazzarla sul mercato mondiale. Gli aidonesi, che lottavano strenuamente per riavere indietro i gioielli, che  erano stati sottratti al territorio in modo delinquenziale, non credevano a babbo natale e sapevano che la strada sarebbe stata lunga e disagevole; se una colpa si può fare loro è quella di essersi fidati di quanti prospettavano soluzioni possibili, chiavi in mano -intendi ANAS, di cui si sono perse le tracce, Provincia di Enna, dirigenti e politici regionali di tutti i tipi, su fino ai ministri- quando sfilavano in pompa magna nel corso dei tre eventi dei rientri (ricordate “Morgantina 2009/2011  Il ritorno delle dee”?) percorrendo quelle stesse strade statali e provinciali che, allora come oggi, continuano a versare nel medesimo stato di degrado. Ogni tanto qualcuno se ne ricorda ed invece di incalzare i responsabili richiamandoli ai loro doveri, ritiene più comodo e facile continuare a denigrare il paese non degno, a loro dire, di ospitare questi tesori; lo si denigra con parole già abusate, l’obiettivo principale la strada la 288 (questa sembrerebbe!), “dove la segnaletica orizzontale non è mai arrivata, mentre quella verticale è surrogata dalle prostitute nigeriane che si confondono tra arance e pneumatici esplosi e depositati sotto i salici. La stratificazione fa sobbalzare le auto, i rami degli alberi si sono appropriati del paesaggio e impediscono di vedere l’orizzonte…la strada che i proprietari delle aziende agricole considerano come pascolo allargato dove allogeno è il turista*”. Come qualche anno fa con l’articolo di Stella, ora con quello di Caruso su Panorama, noi continuiamo a chiederci su quale strada siano andati a finire, magari il loro navigatore li ha portati  per trazzere di campagne, tra ovili e masserie. La SS 288 (bivio Iannarello – bivio Bellia), ha un’unica deviazione, quella che passa da Raddusa e  non sembra, a noi che la percorriamo da sempre, che sia questa tragedia descritta, popolata da pecore e ingombra di una vegetazione che impedisce la vista dell’orizzonte…….

In altri tempi avrei detto “purché se ne parli” ma oggi mi sembra indigesto accettare questo gioco al massacro. Si dirà che è giusto che si denunci questa situazione anche in termini enfatizzati per tenere desta l’attenzione sul problema irrisolto, ma la conseguenza immediata non è quella auspicata, che chi di dovere si muova per risolvere i problemi, ma quella di scoraggiare chi ha voglia di venire prospettando difficoltà che nella realtà non esistono; si dica che si allunga, che non si arriva attraverso un autostrada ma con strade di montagna che presentano la fatiscenza imputabile a decenni di scarsa manutenzione.

Senza timore di essere accusata di piaggeria, voglio cambiare marcia per sottolineare quanto di buono si è fatto o si sta facendo.

–  sono affluiti o stanno per affluire consistenti finanziamenti da parte della Regione deliberati da anni in occasione del rientro della “Venere”;

– sono stati completati, o quasi, i lavori di riqualificazione della Piazza Gen. Cultreri, oggi un elegante piazza che, se destinata all’accoglienza dei turisti per farli transitare a piedi dal centro storico,  rappresenta  un ottimo biglietto da visita per chi entra in paese;

– sta per essere realizzato, in Contrada Canalotto, un ampio parcheggio attrezzato, ubicato di fronte alla piazza Cultreri, a cui si accederebbe facilmente anche da una bella gradinata;

– sono stati appaltati i lavori per l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica;

– è stato venduto all’asta per farne un albergo, strappandolo al completo degrado, il fabbricato comunale in Viale Martiri della Libertà, nato come Casa Albergo per anziani ma mai entrato in uso. L’ acquisto da parte di una srl  di Milano, la ditta Publivending srl, come rivela nelle ultime righe l’articolo di Panorama, è il primo passo che una cordata di investitori modenesi ha compiuto nell’ambito di un investimento promesso di 20 milioni.

– è stato definitivamente consegnato al Parco archeologico di Morgantina, da parte del Comune, il plesso della Scuola Elementare “Truppia”, prospiciente al Museo Archeologico,  per ampliare la disponibilità espositiva, laboratoriale e ospitare le pertinenze del Museo. L’affidamento è stato fortemente voluto dall’ex direttore del Parco, l’architetto Caruso, dal responsabile della Missione Archeologica Americana, il prof. Malcom Bell III, dalla gran parte delle associazioni e dai politici aidonesi; oggi tutti auspicano il suo tempestivo adattamento per un uso appropriato e si augurano che il cambio nella gestione del Parco non sia motivo di ritardi e ripensamenti  (http://www.vivienna.it/2013/11/01/firmato-tra-il-comune-di-aidone-e-il-direttore-del-parco-lusufrutto-perpetuo-del-plesso-truppia/);

– sono  stati finanziati dalla Regione Sicilia i lavori di ammodernamento, restauro e riqualificazione del Museo e dell’area archeologica di Morgantina;

– sono nati locali e attività commerciali nuovi, in cui alcuni giovani hanno investito le loro risorse e le loro speranze.

Finalmente si stanno facendo i passi nella giusta direzione che, se accompagnati dall’avvio dei lavori per il ripristino del tratto della strada Provinciale 4, tra Piazza Armerina , Valguarnera e  l’autostrada, possono far sperare realisticamente nell’auspicato sviluppo turistico.

 

* Carmelo Caruso per Panorama: La Venere di Morgantina, sedotta e abbandonata

 

Franca Ciantia