Nicosia. Ancora acqua non potabile in via Bernardo Di Falco

acqua non potabileNicosia.  Ancora acqua non potabile distribuita in città e nuova ordinanza che ne vieta il consumo alimentare. Questa volta l’acqua contaminata è stata rilevata in via Bernardo Di Falco, in pieno centro storico a pochi passi da piazza Garibaldi e l’inquinamento riguarda tutta la zona servita da quella condotta. Le analisi effettuate dall’Arpa sui campioni prelevati dopo le segnalazioni di acqua torbida e giallastra dai rubinetti, che per la verità si susseguono da giorni, hanno accertato la presenza di residui che la rendono non utilizzabile a fini potabili. Solo 10 giorni fa era stato revocato il divieto per la zona Est della città approvvigionata dalla condotta di via Sant’Anna, dove è stata rilevata la presenza di residui terrosi e adesso la storia si ripete in altri due quartieri cittadini, segno che qualcosa non va nel sistema di immissione e distribuzione dell’acqua che è gestito da Acquaenna.
In città cresce il malcontento per il funzionamento del servizio idrico integrato anche alla lice dei gravissimi ritardi della società ad intervenire su rotture e perdite sia dalla rete idrica che da quella fognaria. Al quartiere Magnana a pochi passi dalla chiesa di San Gabriele una copiosa perdita fognaria segnalata oltre un mese e mezzo fa, è stata riparata solo da 3 giorni, dopo che i liquami hanno raggiunto la parte più bassa del quartiere. Un intervento provvisorio in una zona dove la rete fognaria deve essere sostituita perché ormai quella esistente non regge più la portata di un’area che negli ultimi 20 anni ha visto una forte urbanizzazione. Alcuni cittadini intendono chiedere ai consiglieri comunali di portare in aula un emendamento simile a quello approvato a Regalbuto, con il quale si chiede all’Ato idrico di rescindere il contratto con Acquaenna per gravi inadempienze e procedere all’azione per risarcimento dei danni ambientali e materiali alle condotte che il Comune ha ceduto nel 2006. La città è ancora senza un depuratore e con fogne a cielo aperto che contaminano le campagne e i corsi d’acqua e anche la gestione della rete idrica considerate le infiltrazioni che si registrano con le piogge non garantisce la sicurezza dei cittadini, esposti in questo modo a infezioni. Per il momento la giunta ha deliberato di agire contro Acquaenna per la vicenda dei 5 fontanieri comandati che la società non utilizza dal primo gennaio, malgrado la delibera di comando fino alla fine del 2014. Il Comune ha anticipato ai fontanieri gli stipendi di gennaio ed ha incaricato un legale di Catania di procedere contro la società per il recupero coatto delle somme anticipate. Il Comune promuoverà anche un accertamento per verificare l’inadempienza contrattuale di Acquaenna.