Tia 2007: monta la protesta anche a Piazza Armerina

TIAPiazza Armerina.  In questi giorni anche a Piazza Armerina i cittadini stanno ricevendo le bollette della Tia 2007 che sarebbero illegittime e già cadute in prescrizione. Molti piazzesi hanno anticipato che non pagheranno. In particolare un cittadino, Francesco Scarantino, ha deciso di rilasciare delle dichiarazioni in merito: «Queste notifiche – dice – stanno generando in noi cittadini tanta preoccupazione. Il pagamento in questione è una rapina per le tasche di noi contribuenti, soprattutto per chi come me vive di pensione. Avrei voluto trascorrere gli anni della pensione in tutta tranquillità ma oggi in Italia le tasse ci tartassano, poi nel caso della Tia 2007 abbiamo raggiunto il colmo. Le tariffe della Tia dovevano essere decise dal Consiglio comunale non da EnnaEuno una società attualmente in liquidazione, chiedo agli amministratori piazzesi di essere più incisivi nella nostra difesa».
A Scarantino fa eco il sindacalista dei Cobas, Luigi Bascetta: «In questi giorni stanno pervenendo, con la solita e cinica puntualità, migliaia di bollette relative alla Tia 2007. E’ un argomento tragico e drammatico per le tasche di migliaia e migliaia di famiglie ormai in rovina economica. Questi signori dell’igiene privatizzata ed esternalizzata sono convinti che i piazzesi e i cittadini della provincia di Enna siano degli sprovveduti. Noi del sindacato Cobas siamo stati sempre convinti che sulla spazzatura la mafia ha costruito un impero di potere e di denaro e che una intera classe politica dell’intero arco istituzionale si sia prestata e abbia favorito quanto di più disonesto e scorretto si potesse fare alle spalle dei cittadini onesti e, pertanto, diciamo no a questo taglieggiamento».
Il sindacalista rivolge un appello alla magistratura: «Invitiamo la Procura a indagare su questo atto che rasenta la soverchieria e che è pervaso di illegittimità e di abuso. Inoltre invitiamo tutti i cittadini a non pagare e non piegarsi alla “violenza” fiscale e tributaria delegata a dei privati. Un’intera cittadinanza è in subbuglio, confusa, allo sbaraglio senza un punto fermo giuridico e normativo che può venire solo e soltanto da un provvedimento amministrativo sindacale sotto la veste di un atto sospensivo, prima, e di annullamento, dopo, di tali bollette. Abbiamo bisogno che l’intero consesso comunale, si riunisca immediatamente e che provveda a discutere e a prendere una decisione su questa vicenda».
Marta Furnari

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redazione-vivienna