Rifiuti. Orario ridotto dei dipendenti dell’Ato raccolta a rilento, sindacati dal Prefetto

La Valle GiovanniEnna. Resta alta la tenzione tra gli operatori ecologici contrariati dalla marcia indietro sul contratto dove gli sono state tolte le ore di lavoro. E questo sarà uno dei temi che verranno discussi lunedì prossimo in Prefettura in occasione di un incontro chiesto per cercare di fare chiarezza. Il prefetto riceverà alle 17 i commissari liquidatori, i commissari straordinari nominati dalla Regione ed i rappresentanti sindacali. Al prefetto Fernando Guida è probabile che verrà chiesta “la revoca della revoca”, ossia un passo indietro rispetto all’ultima decisione di revocare le progressioni contrattuali già applicate. A chiedere una revoca delle progressioni contrattuali ai commissari liquidatori erano stati i sindaci contrariati dal passo in avanti fatto dagli stessi Commissari e preoccupati che tale decisione potesse avere effetti economici devastanti. «La tensione è alta perchè stiamo parlando del futuro di tante famiglie» dice Giovanni La Valle (nella foto) della Cgil presenta anche durante le recenti Assemblee dei Sindaci dell’Ato, quelle in cui lo strappo tra sindaci e Collegio di Liquidazione è stato forte. La Valle ha confermato che in questi giorni «stanno arrivando ai lavoratori le raccomandate del Collegio di Liquidazione che informa l’avvenuta variazione dei contratti con una diminuizione delle ore lavorative» ammette il sindacalista della Cgil che promette battaglia: «Difendiamo i diritti dei lavoratori perchè quanto avuto è stato un diritto acquisito, se poi qualcuno non rispecchia le norme delle statuto non spetta a noi dirlo». Diversi sindaci hanno sottolineato d’essere dalla parte degli operatori ecologici, mentre qualche dubbio è stato posto sugli amministrativi: «Non possono esserci criteri di giudizio diversi tra operatori ecologici ed amministrativi, ma norma è una e vale per tutti» precisa La Valle sostenendo che le variazioni di contratto proseguono di pari passo per entrambe le categorie. «È necessario calmare gli animi, nei cantieri c’è tensione. Ad Enna – dice La Valle – il personale ha garantito solo i servizi essenziali ed hanno ribadito che resteranno in cantiere fino a quando le condizioni non saranno loro favorevoli».

La riduzione dell’orario di lavoro agli operatori ecologici non poteva che creare problemi a tutti in quanto non effettuando il full-time, entro le dieci tutti i lavoratori vanno a casa con la conseguenza di non poter ultimare la raccolta dei rifiuti solidi urbani per cui alcune zone rimangono scoperte e in mezzo ai rifiuti. I primi a subire gli effetti negativi di questa situazione sono i due “Ecopunto” che si trovano ad Enna (in via Murgano, vicino allo stadio Gaeta), ed a Nicosia, vale a dire quelli che effettivamente fanno raccolta differenziata. Questi due punti, importantissimi non sono riusciti a smaltire circa di dieci tonnellate di rifiuti, tra l’altro, selezionati e divisi per specie.
I titolari della Cooperativa, in questo momento, sono in difficoltà perché non sanno quello che possono fare e di certo non possono accogliere i rifiuti se prima non sanno che questi possono poi, attraverso i mezzi dell’Ato, esser e trasportati per il riciclaggio. Una situazione sicuramente anomalo e a questo punto l’Ato dovrà chiarire la sua posizione e fare sapere se potrà mandare i mezzi per ritirare i rifiuti oppure no. In caso negativo, l’Ecopunto non può ricevere i rifiuti selezionati perché non ha dove metterli, avendo locali molto angusti. C’è la possibilità che in altri Comuni possano venire aperti degli Ecopunto e questo migliorerebbe la situazione della raccolta differenziata in tutta la provincia e quindi la diminuzione dei rifiuti da abbancare nelle discariche. Bisogna subito chiarire il punto più difficile, la presenza dei mezzi di trasporto; in caso contrario, gli Ecopunto rischiano di chiudere con grave danno per tutta la collettività ennese, che in questi mesi è riuscita a raccogliere tante tonnellate di rifiuti selezionati (si parla di tre al giorno).
Dopo il documento dei sindaci che sconfessa i due commissari di liquidazione e dopo la comunicazione verbale ai lavoratori che sono passati da full-time a part-time con una sostanziale riduzione dell’orario di lavoro, la situazione è incandescente. I sindacati hanno incominciato la loro protesta, i lavoratori sono in stato di agitazione, si attende che l’assemblea dei sindaci prende delle posizioni chiare e viene ricordato che entro il 30 aprile tutto deve essere definito in caso contrario la situazione di aggraverà di molto perché il capo del Dipartimento rifiuti, ing. Marco Lupo, è deciso a portare tutto alla Corte dei Conti ed alla Procura perché c’è sicuramente un notevole danno.
Sulla Tia 2007 pare che ci si avvii verso la dichiarazione di illegittimità. Intanto i sindaci devono provvedere con urgenza a risolvere la loro situazione se devono o meno nominare altri due commissari, e la contestazione arriva anche nei confronti dei due commissari straordinari della Regione, Amato e Siino, anche loro dichiarati inadempienti da parte dei sindacati.