Enna. Giudice del Lavoro condanna EnnaEuno per comportamento antisindacale

ennaeunoA segno un punto importante nella vicenda giudiziaria che oppone Cisl e Uil all’Ato rifiuti. Il giudice del Lavoro di Enna ha dichiarato antisindacale la condotta posta in essere da EnnaEuno, contro CISL e UIL. Il giudice, nella sentenza, “ha ordinato la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione di tutti gli effetti lesivi, mediante annullamento dei provvedimenti di adozione della nuova pianta organica e formazione di elenchi del personale da trasferire e/o licenziare e di ogni altro provvedimento connesso e/o consequenziale”. Nell’accogliere il ricorso, il Tribunale di Enna ha riconosciuto a Cisl e Uil che le loro lagnanze erano più che giustificate. In verità, le Segreterie CIsl e Uil, fin da Settembre 2013, avevano contestato al Collegio di liquidazione la loro mancata convocazione, per affrontare la problematica riguardante il personale da far transitare alla nuova Srr.  Con grande stupore le organizzazione sindacali avevano infatti appreso che il collegio di liquidazione aveva unilateralmente deciso le vicende afferenti tutto il personale, senza avvalersi della concertazione con le OO SS. Proprio per questo le segreterie Cisl e UIL avevano contestato duramente il comportamento del collegio, perché contrario a quanto stabilito dalla l.r. 9/10 e dall’accordo quadro sottoscritto a Palermo il 6/8/2013 tra la Regione e tutte le OO SS.  Sia la l.r. 9/10 che l’accordo quadro hanno sancito il principio secondo cui, le decisioni riguardanti il personale, devono essere precedute dalla concertazione. Il collegio di EnnaEuno unilateralmente e arbitrariamente ha invece deciso la pianta organica, alcuni trasferimenti e licenziamenti, senza concertare alcunché. Nonostante, CIsl e Uil abbiano denunciato più volte l’anomalia del comportamento contra legem, il collegio di liquidazione si è sempre rifiutato di concertare qualsivoglia decisione. “Finalmente la sentenza ha dimostrato –si legge in una nota- che l’Italia è uno stato di diritto, e che la legge prevale sempre sulla furbizia e sulla tracotanza. Il collegio di liquidazione ha giocato sulla pelle dei dipendenti, mettendoli gli uni contro gli altri, facendo terrorismo psicologico, perché chi non apparteneva ad una certa logica ed era iscritto a Cisl e Uil, veniva punito o trasferito”. “Ci siamo sforzati -dichiarano i segretari provinciali, Guarino e Mudaro- di portare la vicenda del personale nel solco della legalità, e ci siamo riusciti grazie alla sentenza del Tribunale di Enna. La sentenza è l’epilogo di una triste vicenda. Abbiamo appreso che il Collegio di liquidazione è stato sfiduciato dai sindaci e che la prossima settimana saranno nominati i nuovi rappresentanti. Siamo sicuri che con i nuovi organismi si possa avviare una concertazione seria, nella giusta sede istituzionale. Ci batteremo per fare in modo che il personale non sia una zavorra, ma risorsa preziosa da utilizzare per il miglioramento del servizio e per l’abbattimento dei costi. Lavoreremo –aggiungono ancora- affinché vada a regime la raccolta differenziata che vorrà sicuramente dire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e che potrebbe consentire ai tanti lavoratori part-time, di poter passare definitivamente a tempo pieno. Ecco per cosa ci siamo sempre battuti: salvare il personale e gratificarne il ruolo. Qualcuno ha cercato di fare il contrario, ma il Giudice del Lavoro è stato di diverso avviso. Chiederemo di avviare subito un tavolo di contrattazione per discutere, in maniera seria e proficua, della migliore utilizzazione del personale, degli avanzamenti di carriera, dei criteri per i trasferimenti, in una logica di equilibrio dei conti. A questo punto si aprirà una nuova fase, tanto attesa quanto auspicata, dove saranno accantonate vessazioni, umiliazioni e gesti di tracotanza. Un futuro diverso per la nostra provincia, in cui ognuno dovrà svolgere il proprio ruolo e dove le decisioni saranno prese nelle sedi istituzionali, e non nelle segrete stanze di qualche partito o nella segretaria di qualche parlamentare”.

 

Giacomo Lisacchi