Allo studio la sismicità della provincia di Enna

Enna Morreale_GraziellaRecentemente a Ferrara la segretaria generale della Provincia, Graziella Morreale (nella foto), ha partecipato alla presentazione del progetto Clara per prevenire il rischio sismico e per salvaguardare i beni monumentali. A questo progetto, finanziato dal Ministero della Pubblica Istruzione, partecipano Ferrara, Enna e Matera. Si vuole ricordare al vertice della Provincia, che 24 anni fa,con delibera del Consiglio Provinciale, il prof. Mario Cosentino (docente di Geofisica presso l’università di Catania) con la collaborazione del Geologo Giuseppe Pisano ebbe l’incarico di eseguire uno studio finalizzato alla valutazione del “Rischio Sismico” incombente sui territori della provincia. Il primo stralcio dei lavori, comprendeva 1) l’inquadramento geologico-sismico di tutto il territorio ennese 2) la microzonazione sismica dell’area comunale di Nicosia in quanto territorio sismicamente debole. L’inquadramento geologico – sismico di tutto il territorio provinciale aveva come obiettivo lo scopo di verificare le condizioni generali di rischio geologico e sismico e quindi determinare, nelle rispettive aree comunali, attraverso studi di microzonazione sismica, una corretta gestione del territorio, al fine di mitigare e/o annullare i danni dovuti ad eventi sismici. Si tratta di uno studio che può essere ripreso e, quindi, essere utile al progetto Clara. L’area provinciale è stata studiata secondo un modello di comportamento sismico del territorio tale da avere una conoscenza sulla distribuzione prevista degli effetti, dovuta ad ipotetiche sorgenti sismiche future. “L’analisi ha comportato – dichiara il professor Giuseppe Pisano – dei piani quotati delle intensità di tutti i terremoti che storicamente hanno interessato la provincia e di sintetizzare le caratteristiche di propagazione dell’energia sismica, gli effetti locali. Alla luce dei risultati ottenuti risulta evidente l’esistenza di una diffusa condizione di pericolosità dovuta non tanto alla sismicità intrinseca, quanto alla scuotibilità indotta dagli eventi sismici delle aree limitrofe. Vi sono due zone sismotettoniche con comportamento sismico completamente diverso: a nord la zona della catena costiera (Peloritani-Nebrodi e Madonie), a sud la zona dell’altipiano Ibleo. Bisogna tener conto anche dell’influenza dell’altro distretto sismico, quello relativo alla Catena Costiera (Peloritani-Nebrodi-Madonie) che bordano verso nord, la provincia ennese”. E’ stato accertato che la zona dei Nebrodi e delle Madonie è soggetta ad un’elevata sismicità del Tirreno; e si è proceduto alla microzonazione sismica del territorio comunale di Nicosia. Sulla base dei dati geologici,morfologici e sismologici, l’area comunale di Nicosia si può considerare a medio-alto grado di pericolosità sismica. Questa situazione induce sul territorio un notevole livello di rischio sismico, amplificato sia da condizioni geomorfologiche peculiari sia dalla posizione del centro abitato e dalla tipologia delle costruzioni presenti, in particolare nell’ambito del centro storico.
L’abitato di Nicosia, posto su potenti banconi quarzareniti numidiche, caratterizzato in particolare nel suo centro storico, da costruzioni prive di solide opere di fondazione, è situato su di un alto topografico che in caso di evento sismico si comporta come un sistema amplificatore dell’energia sismica. La parte nuova dell’abitato, posta per la maggior parte a quote più basse ed in aree meno acclivi presenta livelli di rischio meno accentuati ed inoltre la tipologia costruttiva offre maggiori garanzie. Infine sulla zona sud del territorio provinciale il rischio sismico è molto relativo essendoci condizioni geomorfologiche decisamente migliori.