Ad aggiornare il batti e ribatti è il rigetto dell’appello presentato dal Comune e non accolto dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, un rifiuto che potrebbe portare il Comune ad un risarcimento milionario.
La vicenda prende vita nel maggio del 2010 quando la Società Agricola “Cascio Mario & C.” presenta istanza di autorizzazione alla realizzazione e gestione di un impianto fotovoltaico che il Comune respinge, ma la ditta impugna la decisione; il Comune ha poi riaperto il procedimento e richiesto integrazione documentale con l’invito a presentare “elaborati ed atti documentali aggiornati in sostituzione di quelli già in possesso dei vari Enti interessati al procedimento al fine di omogeneizzare la progettualità”.
Le parti però non trovano un’intesa e si arriva a fine novembre 2013 quando la ditta interessata alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico rinuncia all’autorizzazione rilasciata dal Commissario ad Acta il 3 giugno 2013 – quando dava l’ok alla realizzazione del progetto – riservandosi di intraprendere un’azione risarcitoria. La ditta ritenne infatti il progetto ormai antieconomico ipotizzando anche un danno risarcitorio pari al guadagno che avrebbe portato se l’impianto fosse stato realizzato, vale a dire oltre 7 milioni di euro, una cifra che fa paura alle casse comunali e capace di mandare anche in dissesto.
Adesso arriva l’ultimo capitolo con il parere del Cga, in merito al ricorso del Comune, sostenendo che l’appello sia infondato e la sentenza gravata meriti integrale conferma e che il Tar ha fatto corretta applicazione della norma.