Ma entriamo nel dettaglio perchè quanto ipotizzato da alcuni sindaci è davvero interessante per i Comuni dell’Ennese e per quelli che ne potrebbero far parte. Ad oggi i Comuni della ex provincia di Enna sono venti e se tutto dovesse andare per il verso giusto potrebbero addirittura raddoppiare. Garofalo parla della “forza della debolezza, di opportunità di rafforzare il territorio ennese da troppo tempo sottoposto a tentativi esterni di disgregazione e protettorato. Bisogna lavorare per rafforzare ogni comune e non significa farlo a discapito di altre aree siciliane”. Il sogno o comunque l’obiettivo, come detto è quello di rendere il Libero Consorzio di Enna più corposo ed espanderlo verso nord e così se il disegno dovesse concretizzarsi ecco che Enna accoglierebbe comuni ora appartenenti ad altre realtà; dal messinese arriverebbero Acquedolci, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò, Mistretta, Motta d’Affermo, Reitano, San Fratello, San Teodoro, Santo Stefano di Camastra e Tusa; dalla provincia di Catania: San Cono Castel di Iudica, Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzeria, Pettineo, Raddusa; dal palermitano Gangi, Geraci, Pollina, San Mauro Castelverde.
Questi Comuni porterebbero in dotazione all’attuale territorio ennese circa settantamila abitanti che alzerebbero l’asticella del futuro Libero Consorzio di Enna ben oltre i duecento mila abitanti che ne farebbero uno dei Consorzi più grandi.
L’incontro tra i sindaci dei Comuni che potrebbero condividere un futuro percorso insieme è il primo atto per testare le varie disponibilità perchè, osserva ancora Garofalo, “l’argomento dovrà essere dibattuto all’interno dei rispettivi consigli comunali e delle comunità interessate”.