Una situazione che ormai sembra irreversibile. Mercoledì ha preso il via la protesta della Polizia penitenziaria, che già da giorni aveva proclamato lo stato di agitazione e che nel corso dell’assemblea permanente ha deciso di portare la protesta anche fuori dal carcere e quindi tra i cittadini, per coinvolgere la società civile, i partiti le rappresentanze istituzionali che riterranno di schierarsi a fianco della città ed el territorio quanto meno per manifestare il dissenso dalla spoliazione che questo sta subendo. In un comunicato stampa il componente della segreteria provinciale della Uil Penitenziari Giuseppe Trapani, ribadisce che la scelta di chiudere le strutture di Nicosia, Mistretta e Modica per reperire personale da destinare ai nuovi padiglioni del Pagliarelli e di altre carceri è sbagliata anche perché esiste personale distaccato e inutilizzato a cominciare dal provveditorato regionale, fino alla scuola di formazione che attualmente non svolge alcuna attività. Questa sera sotto i portici del tribunale la prima assemblea pubblica sulla chiusura del carcere, organizzata dal Comitato referendario che già da tempo opera anche per ottenere la riapertura del tribunale. Questa sera l’incontro pubblico è finalizzato ad organizzare iniziative di protesta contro la chiusura del carcere e per la riapertura del tribunale. La Uil penitenziari inizierà comunque già da domani il sit – in, con una postazione permanente.