ASP Enna. Attività di pneumologia e prevenzione BPCO al PTA

prevenzione BPCOIl dr. Giuseppe Rossetto dirige l’ambulatorio di pneumologia presente nel Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) del Distretto Sanitario di Piazza Armerina e, a partire dal 2013, su incarico della Direzione dell’ASP, il servizio di pneumologia nel PTA del Distretto di Enna. “L’attività di pneumologia presso i PTA è mirata al controllo ed alla terapia delle principali malattie dell’apparato respiratorio, mettendo in primo piano la prevenzione per diagnosticare prima possibile alcune malattie che rendono invalido il paziente se non controllate”, afferma il dr. Rossetto che presenta i dati del 2013 in incremento rispetto al 2012. “Presso il PTA di Piazza Armerina sono stati effettuati, tra l’altro, 1288 visite, 642 tra spirometrie semplici, basali e dopo farmaci, 330 monitoraggi della saturimetria arteriosa, 112 EGA, 87 Piani Terapeutici per la Terapia a lungo termine di ossigeno, 114 prove allergiche per inalanti, più atri esami e interventi. Il giorno di accesso al PTA di Enna è il mercoledì e i dati dell’attività del servizio di pneumologia, anche in questo caso, rilevano un grande volume di attività varie tra visite e indagini diagnostiche. Viene svolta un’attività pneumologica completa non solo attraverso la visita pneumologica ma anche con l’esecuzione dell’esame spirometrico, della saturimetria arteriosa, dell’emogasanalisi arteriosa, delle prove allergologiche con metodica prick per la diagnosi delle malattie più diffuse, asma e rinite.
Attraverso tali metodiche di diagnostica, i pazienti vengono ben inquadrati per Asma, BPCO (Broncopneumopatia Cronica ostruttiva), ed Insufficienza respiratoria che porta il paziente nel grado più severo per le malattie polmonari. Vengono trattate anche le fibrosi polmonari, le polmoniti, la sarcoidosi e le allergie respiratorie. I dati dimostrano che vi è un incremento di tali malattie per abitudini scorrette da parte dei pazienti (tabagismo cronico) e anche per l’aumento dell’inquinamento ambientale (scarico automobili), oltreché per alcune professioni a rischio.
Poiché la BPCO sara’ la terza causa di morte nel mondo ed anche in Italia nei prossimi anni, occorre mettere in atto politiche di prevenzione che portino ad una diagnosi quanto più precoce di tale temibile malattia che porta il paziente ad avere prima una tosse cronica produttiva e purulenta, successivamente una dispnea ossia una difficolta a svolgere i normali atti della vita (salire le scale, fare una camminata veloce) e successivammente, nelle fasi più gravi, a dover ricorrere all’ ossigenoterapia.
Pertanto, – continua il dr. Rossetto – mi rivolgo anche ai medici di medicina generale che svolgono un importante filtro per la salute dei loro assistiti: quando si hanno pazienti con una storia di tabagismo e con segni iniziali di tosse o ancora peggio con dispnea, bisogna subito inviarli per fare eseguire loro la spirometria, un esame semplicissimo, che misura il respiro del paziente e consente quasi sempre di fare una diagnosi precisa e indirizzarlo per una corretta terapia o suggerimenti preziosi di prevenzione”.
La Spirometria rappresenta dunque l’indagine principale da eseguire per fare diagnosi di asma o BPCO e presso gli ambulatori di Pneumologia localizzati nei vari PTA dell’azienda sanitaria provinciale di Enna.
“Anche i dati dell’attività di allergologia respiratoria, effettuata presso il Servizio, dimostrano un incremento dell’asma allergica e delle riniti; inoltre, fra i pollini più rappresentativi, oltre alla parietaria, al polline dell’ulivo ed agli acari della polvere, si sta notando un incremento dell’allergia al polline di cipresso molto diffuso nelle nostre zone”, aggiunge lo specialista che fornisce una scheda sulla BPCO:
“Essa è una malattia comune, prevenibile e trattabile, caratterizzata da una persistente ostruzione bronchiale (ossia i bronchi si chiudono sempre di più ), per una forte risposta infiammatoria cronica delle vie aeree, a particelle nocive o gas.
In tutto il mondo, il fumo di sigaretta è di gran lunga il fattore di rischio più comunemente riscontrato per la BPCO. In molti paesi del mondo sono importanti fattori di rischio di BPCO anche l’inquinamento atmosferico esterno, l’inquinamento in ambito professionale e domestico, quest’ultimo principamente derivante dalla combustione dei biocombustibili. I sintomi più comuni sono la dispnea, la tosse cronica, la produzione di catarro cronico. Per fare la diagnosi, come già affermato, diventa essenziale l’esecuzione della Spirometria e dell’invio al medico specialista pneumologo che inquadra la malattia del paziente per definire in questo modo la corretta terapia. Oggi la terapia della BPCO consiste nell’alleviare i sintomi, ridurre la frequenza delle riacutizzazioni, migliorare lo stato di salute e la tolleranza allo sforzo. Ogni regime terapeutico deve essere personalizzato sul paziente poiché il rapporto tra la gravità dei sintomi e la gravità della ostruzione bronchiale è influenzato da altri fattori come la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni, la presenza di insufficienza respiratoria, le comorbidità(malattie cardiovascolari,osteoporosi etc).
Il dott. Rossetto ribadisce che occorre sempre di più incoraggiare politiche di prevenzione di controllo del tabagismo e programmi di intervento con messaggi antifumo chiari, coerenti e ripetuti .