Non è un marchio di qualità riconosciuto legislativamente, come l’IGP o il marchio DOP, ma rappresenta una sorta di carta d’identità di un prodotto, oltre a rappresentare un primo passo verso i riconoscimenti di valore legislativo.
Molte città, anche su impulso dell’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, stanno provvedendo ad istituire tale marchio, e a tal proposito, esistono delle esperienze vincenti, come quella del cioccolato di Modica.
Il marchio De.C.O., permetterà ai cittadini di riappropriarsi delle proprie tradizioni e dei propri prodotti, per trasmetterli alle future generazioni, evitandone l’estinzione. Inoltre, favorirà la creazione di economia di scala e di specializzazione dei produttori oltre la creazione di garanzia e certificazione dei prodotti e sarà un’opportunità per l’intero territorio comunale, legato allo sviluppo ecosostenibile e alla valorizzazione dell’intero sistema territoriale.
Sono già stati individuati dei prodotti da inserire nel marchio De.C.O., quali la “vastedda co sammucu”, la “piciocia”, una sorta di polenta fatta con cicerchie e ceci, le “nfasciatieddi”, un dolce biscotto farcito con vin cotto di fichi d’india, e altri verranno aggiunti, come i “curuzza”, uno speciale pan di spagna a forma di cuore, i cannoli, i formaggi locali, le carni locali, e tanto altro.
Il tutto verrà realizzato in sinergia con le organizzazioni territoriali legate al tema e con le associazione di categoria e dei produttori locali.