Enna. A borseggiatore catanese il primo braccialetto elettronico

braccialetto elettronicoSarà un borseggiatore catanese, Mario Clemente, 60 anni, ad avere applicato il braccialetto elettronico, che ne controlla i suoi movimenti. A deciderlo è stato il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, presieduto da Mario Amato, che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocatessa Eleanna Parasiliti, difensore del borseggiatore. Mario Clemente era stato arrestato, dopo che due agenti della sezione Volanti, non in servizio, lo hanno “pescato” mentre stava sfilando il portafoglio dalla borsa di una signora che si trovava al mercato e stava acquistando della frutta. Ha cercato di fuggire, ma i due agenti lo hanno bloccato. C’è stato il processo per direttissima e la richiesta del difensore del rito abbreviato. Mario Clemente è stato condannato ad un anno di reclusione e quindi con il rito abbreviato la concessione dei domiciliari, ma con l’applicazione del braccialetto elettronico. Mario Clemente è probabile che lasci il carcere nella mattinata di oggi, ma prima i tecnici gli dovranno applicare il braccialetto elettronico, che consentirà di seguirlo in ogni fase della sua giornata. Nei confronti del borseggiatore catanese, com’era prevedibile, il questore, Ferdinando Guarino, ha disposto il divieto per tre anni di ritorno nel capoluogo ennese. Quindi c’è la prima volta dell’uso del braccialetto elettronico, che controlla tutti i movimenti del detenuto, il quale non può lasciare i domiciliari perché in caso contrario si potrebbe inasprire la pena di detenzione nei suoi confronti. La decisione dell’uso del braccialetto elettronico ha suscitato molto interesse all’interno del tribunale ennese.