Nicosia. Chiusura Carcere, proclamato lutto cittadino

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I L   S I N D A C O

PREMESSO: Che dopo la chiusura del Tribunale, adesso viene disposta anche quella del carcere cittadino.
L’ennesima chiusura di un presidio dello Stato, l’ennesimo “scippo” frutto di quella logica dei tagli lineari, di una “spending review” che non tiene in nessuna considerazione non solo le ragioni di un territorio ma neanche il dialogo con le stesse comunità locali. Un territorio che, proprio per le ben note ataviche carenze infrastrutturali, andava non solo tutelato ma “ristrutturato” attraverso politiche serie e mirate, volte ad un attento sviluppo socio-economico-turistico-culturale dell’intera zona;
Che, le decisioni dei recenti governi, ignorando completamente, non solo la sofferenza, ma la stessa voglia di riscatto della nostra gente, porteranno, di fatto, ad una progressiva e decisa desertificazione della nostra amata terra;
Che contro tutto questo SCEMPIO la comunità di Nicosia si oppone con fermezza e orgoglio;
Che ci sentiamo figli devoti di una Repubblica che amiamo e serviamo, oggi e per sempre, e la cui fedeltà mai tradiremo;
Che, tuttavia, come veri figli, non possiamo non manifestare il nostro DOLORE, la nostra SOFFERENZA, per il nostro amato Stato che, da un lato toglie, ma non è capace, dall’altro, di attuare politiche compensative!
Per questi motivi, in segno di protesta, in occasione della Festa della Repubblica, 2 giugno p.v.,

P R O C L A M A

il lutto cittadino e ordina a tutti gli uffici comunali di esporre la bandiera tricolore a mezz’asta.
DALLA RESIDENZA MUNICIPALE, addì 31.05.2014



Il documento ufficiale della UILPA Penitenziari del segretario provinciale Peppe Trapani:
“Il 30 maggio 2014, dovrà essere ricordato come una data storica per la città di Nicosia, le nefaste previsioni governative, privano il territorio di una presenza Istituzionale da sempre attiva nella città, struttura che è sempre stata tra le più umane ed efficienti del mondo penitenziario e i dati sono incontrovertibili (mai un suicidio, eventi critici praticamente inesistenti, mai una evasione), allora perché chiudere? Da Roma la risposta ultima è stata “Perché non ce lo possiamo permettere” e noi rispondiamo: Si chiude una efficienza per potenziare l’inefficienza? Dove sprechi e inefficienze saranno incrementate? Qualcosa non torna, non torna il fatto che in questa città è stato chiuso il Tribunale (uno dei soli 5 Tribunali Virtuosi d’Italia), si riduce l’Ufficio delle entrate a semplice sportello, si firma un decreto di soppressione della Polizia Stradale, non si potenziano servizi essenziali come l’Ospedale (mettendolo a rischio esistenza), le strade sono da terzo mondo, i collegamenti sono praticamente inesistenti, insomma, si mortifica un territorio, privandolo delle risorse economiche, dei servizi e della presenza dello stato, specialmente di quelle presenze che tutelano il cittadino (Giustizia, Sicurezza, Sanità), qual è lo scopo che si lasciano 2 Tribunali a distanza di 20 Km l’uno dall’altro (Patti e Barcellona P.G.) e poi si lascia il vuoto su tutto il territorio dei Nebrodi (4.000 kmq)? Quale sono le mire per cui si stanno decrementando le forze dell’Ordine e della giustizia da un territorio che sta subendo uno scempio ambientale, inconcludente, tra i più scellerati del terzo millennio? Considerato che da 52 anni si parla di collegamento nord sud Sicilia, senza ottenere nulla se non il disastro ambientale a cielo aperto ormai patrimonio del territorio? Ma, volendo leggere i dati del Penitenziario soppresso si rileva:
– Struttura efficientissima, certamente con una necessità di ristrutturazione, ma, ancor più certamente non annoverabile tra quelle con forti criticità (come: Catania Bicocca – Sciacca – P.zza Armerina , Catania P.zza Lanza, Enna: dove a parte il nuovo padiglione, ci sono parti dell’Istituto a rischio crollo, giusto per citare alcune incomprensibili esclusioni);
– Coloro i quali Politicamente hanno attuato questa aberrante decisione, non sono mai venuti a visitare l’Istituto di persona per rendersi conto di ciò Che stavano attuando, pur essendo stati personalmente invitati (la SEVERINO prima, La CANCELLIERI poi e il 3 Aprile ORLANDO ultimo), nell’assoluta assenza del Presidente della Regione CROCETTA, non ci hanno voluto ascoltare, non hanno voluto sentire la nostra voce, si sono rifiutati di confrontarsi con noi, ne deduciamo che aldilà del risparmio della spesa, ci sia una volontà Politica che offende questa città, tende a tutelare i propri interessi, altrimenti non si spiegano come si lascino aperti Istituti che hanno una minore capacità ricettiva dell’Istituto Nicosiano, sono strutturalmente decadenti, ma, tutti rispondenti a precise personalità politiche di quella zona;
– Pochi, veramente pochi Istituti in Italia possono vantare la qualità del rapporto Umano, di sicurezza e professionale che si riscontrava nella Casa Circondariale di Nicosia, che implementato di un Giovane Commissario di Polizia Penitenziaria, nonché di un Direttore con grandi idee nell’ambito del recupero dei detenuti, stavano demolendo arcaiche e vetusti stereotipi penitenziari innestati da una vecchia improduttiva e inerte mentalità militaresca, che avevano relegato al totale abbandono l’Istituto, tutto ciò viene fermato di colpo come un treno in corsa che si scontra con una montagna, senza nemmeno essere ascoltati (che è ancor più grave dell’annullamento di decine di progetti in campo);
– La privazione dell’Istituto farà sparire immediatamente: 4 posti nell’ambito scolastico e 12 posti nell’ambito sanitario (licenziamenti tanto per essere chiari), non saranno più attive tutte quelle necessità dell’artigianato locale (Fabbri, elettricisti, muratori, meccanici, elettrauto, tecnici di vari settori ecc…), saranno decapitati almeno quattro posti di lavoro nell’ambito commerciale, caleranno tutte quelle necessità commerciali collegate al carcere (Bar, Supermercati, ristoranti, pompe di benzina,) insomma prevediamo un mancato indotto di circa 500.000,00 €;
– Spariranno, principalmente, 52 posti di lavoro nell’ambito Penitenziario, tutti posti che saranno potenziati nelle solite note cittadine (Enna e Catania in primis);
Ma tutto questo avviene, con il consenso di chi ci sta attorno, con quello di chi continua a sostenere quei referenti Politici che hanno determinato tutto questo, che in modo cinico e con chiarissimi scopi elettorale, qualche giorno addietro avevano sospeso la soppressione, con il chiaro intento di racimolare qualche voto e che di fatto, senza alcun ritegno, alla luce di una legittimazione ottenuta da una nettissima minoranza, calano la scure come se avessero ottenuto legittimazioni plebiscitarie.
In ultimo, se pur una legge dello Stato(DL 78/13), che istituisce il Commissario straordinario per l’emergenza carcere, abbia messo a disposizioni fondi per la ristrutturazione di Istituti Penitenziari di piccole dimensioni per trasformarli in Istituti a Custodia Attenuata, questa possibilità non è nemmeno stata presa in considerazione per Nicosia, mentre sembra essere stata accettata per la Casa Circondariale di Modica, dove una Senatrice PD sulla questione ha incentrato la sua campagna elettorale, dimostrando che anche i fondi dello stato sono stati spartiti secondo la solita vecchia logica di interessi di Partito (con tutto il meritato rispetto per la Casa Circondariale di Modica che dista appena 7 km da quella di Ragusa), mentre nel nostro territorio non solo sparisce un Istituto Centenario (distante 50 km dal successivo e con strade da terzo mondo), ma, spariscono i fondi per la costruzione di un nuovo Istituto Penitenziario (quello di Mistretta), per ingrandire a dismisura ancora l’Istituto Palermitano dei Pagliaralli, dove per l’ennesima volta si riducono gli spazzi di sicurezza e controllo, ma, anche di verde a disposizione dei detenuti, mettendo le basi ad una in gestibilità Penitenziaria che risponde al termine di: “Università del Crimine”, senza per altro appianare le oltre 1.300 vacanze organiche esistenti nella Polizia Penitenziaria in Sicilia, scaricando su esigue unità il controllo di migliaia di detenuti, non risolvendo la ormai cronica, esasperante e mai risolta condizione di lavoro dei Poliziotti Penitenziari, gravati da responsabilità Penali e disciplinari pesantissime, tra l’altro, responsabilità gravate da chi decide senza una adeguata pianificazione dei rischi e senza che alcuna di quelle responsabilità sia condivisa”.