Nicolò e Luca sono alla fine del loro percorso in comunità, di nuovo padroni della loro vita, dopo sbagli e sofferenze. Il racconto dei ragazzi di San Patrignano avrà l’obiettivo di creare un dialogo speciale con i ragazzi dell’IPM, un passaggio di esperienze che può aiutare a comprendere la falsa illusione venduta dalla droga e a condividere le insicurezze e le incertezze che ogni adolescente sperimenta.
“La nostra associazione, afferma il presidente, Iva Carrubba, è fermamente convinta dell’utilità di fare prevenzione e quindi di dare la giusta informazione sui rischi associati all’uso di droghe, ma sappiamo anche come spesso non basti. È necessario coinvolgere i giovani, spesso disincantati, toccando la loro affettività, emozionandoli, per provocare in loro una reazione. Per questo motivo, condividiamo con la comunità di San Patrignano il metodo utilizzato per arrivare ai ragazzi e alle loro famiglie attraverso le testimonianza diretta di ragazzi che hanno vissuto il problema sulla propria pelle e ne sono usciti”.
Il progetto “La vita che vorrei…dipende da noi!”, iniziato a novembre dell’anno scorso, e in via di conclusione, ha visto l’adesione e la partecipazione di circa 700 studenti, tra la Scuola Media Statale Don Bosco di Troina, Cerami e Gagliano, e gli istituti Ipia Boris Giuliano, IPSS Quattrino e l’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Piazza Armerina, nonché i ragazzi ospiti dell’Istituto per Minori di Bicocca. Sono state realizzate al suo interno attività frontali, gli spettacoli di prevenzione, nonché la rilevazioni dei dati che saranno pubblicati e presentati ufficialmente il 26 giugno in occasione della Giornata Mondiale contro le dipendenze. Il grande lavoro di volontariato portato avanti dall’associazione Amici San Patrignano continua inarrestabile e con sempre più entusiasmo dato anche dai riconoscimenti che l’associazione ha ottenuto nel territorio della provincia di Catania e Palermo. Oltre ai progetti già in cantiere, un appuntamento importante sarà quello della gestione, per 10 anni, di un bene confiscato alla mafia nel comune di Mascalucia e assegnato all’associazione dal Consorzio Etneo per la legalità e lo sviluppo, con un progetto che vedrà una sfida importante “contrastare la devianza giovanile attraverso lo sport”.
Sandra La Fico