Alla luce di tutto questo il sindaco ha posto vari interrogativi e spunti di riflessione “Ma se non ci fosse stato l’Ospedale a Leonforte come sarebbe andata a finire? Avremmo parlato forse di tragedia, perché il malcapitato non avrebbe avuto probabilmente il tempo di arrivare a Enna o peggio ancora a Nicosia. Le Organizzazioni Sindacali che è tanto evidente quanto sono attive per la difesa degli altri ospedali vicini, perché non si spendono allo stesso modo per il nosocomio leonfortese? O se questo impegno c’è già di certo non è palese. E gli stessi operatori sanitari che tanto fanno sul campo, sono soddisfatti del fatto che a difendere il “FBC”, sono rimaste solo le istituzioni locali?”
E ancora “ I sindacati rappresentano tutte le categorie di lavoratori, quindi poco dovrebbe importare se tra gli ospedalieri ci sono pochi o molti iscritti, perché ci sono i cittadini che sono iscritti in altre categorie di lavoratori e che hanno lo stesso diritto di essere difesi dalle loro stesse associazioni di categoria per vedere tutelato il sacrosanto diritto alla salute. Le parti sociali hanno l’obbligo di tutelare gli interessi economici dei cittadini del comprensorio leonfortese. In un momento in cui è di fatto crollato lo stato sociale e vige la convinzione che tutto ciò che prima, attraverso i servizi, rappresentava la Qualità della Vita oggi è classificato solo come Spreco, credo che ognuno in forma singola o associata, con le istituzioni in testa, debba contribuire alla difesa dei diritti umani, della salute e al miglioramento dello status economico”.
Livia D’Alotto