I cittadini di Gela sono stati chiamati a pronunciarsi attraverso un referendum, se favorevoli o contrari a lasciare la provincia di Caltanissetta e aderire al libero consorzio di comuni avente Catania come città capofila.
I componenti del comitato a sostegno dell’adesione al libero consorzio di Catania rispondono all’esito delle urne e sono pronti ad impugnare una normativa in materia, ritenuta decisamente poco chiara. “Siamo convinti che per un referendum confermativo non sia per nulla necessario il quorum. Non lo abbiamo detto pubblicamente, fino ad ora, perché volevamo raggiungere una buona percentuale di votanti. Sapevamo che difficilmente la soglia del cinquanta percento più uno sarebbe stata raggiunta. Adesso, avvieremo una battaglia legale”.
Il flop del referendum gelese, costato 130 mila euro alle casse comunali, peserà sulle future decisioni dei Comuni dell’ hinterland e cioè Butera, Niscemi e Mazzarino oltre che su Piazza Armerina che attendevano il risultato gelese per decidere se seguirla nella migrazione verso l’area etnea.