Nicosia, Troina, Capizzi, Gagliano, Cerami e Sperlinga: si allarga l’area del disagio sociale

Troina. Si è tenuto nella sala Paolo VI dell’ex convento del Carmine il seminario di approfondimento sul tema “Trasformazioni sociali e welfare di comunità” organizzato dall’associazione culturale Antonio Gramsci. Introducendo il seminario, Silvano Privitera ha introdotto i lavori puntualizzando il tema: l’invecchiamento della popolazione, l’indebolimento della famiglia che non è più quella di una volta, l’espansione dell’area del disagio sociale e della povertà che coinvolge persino la classe media e il pesante ridimensionamento dello stato sociale pongono l’esigenza di affrontare in maniera diversa tutte queste trasformazioni chiamando in causa la comunità. Marinella Pacino, illustrando il corposo Piano di zona per il triennio 2013-2015 del distretto socio-sanitario D/23 (Nicosia, Troina, Capizzi, Gagliano, Cerami, Sperlinga), ha fornito alcuni dati che segnalano un allargamento dell’area del disagio sociale: incremento delle somme dei bilanci comunali per contrastare la povertà, aumento delle richieste di ricovero di anziani in strutture residenziali, innalzamento della domande per le indennità di accompagnamento, conflitti familiari in aumento, espansione dell’area della dipendenza da droghe e alcol. Una conferma di questi dati è venuta dalle informazioni che fornito l’assessore ai servizi sociali di Troina, Giuseppe Macrì.
dall’associazione Troina associazione Gramsci
Il comune di Troina ha raddoppiato le somme in bilancio per contrastare vecchie e nuove povertà e ridurre l’area del disagio sociale. Per l’assistenza domiciliare la somma è stata aumentata di 65.000 euro perché l’anziano vuole restare nella propria casa. Per i ricovero nelle strutture residenziali di 13 cittadini il comune spende 175 mila euro l’anno, che si aggiungono ai 175 mila euro pagate dall’Asp. La risposta a questa crescente domanda di assistenza può venire da strutture residenziali che abbiano le caratteristiche di una comunità familiare. Padre Pier Giovanni Sanfilippo, che ha trasformato l’ex convento dei padri cappuccini in una casa di accoglienza dove trovano ospitalità gli ultimi delle terra, ha spiegato la filosofia che ispira la sua associazione Caritas parrocchiale Santa Maria degli Angeli: essere con gli altri e per gli altri perché non basta essere solidali con chi ha bisogno di aiuto, ma è necessaria anche la condivisione perché è la dimensione comunitaria che soddisfa il bisogno di relazionarsi con l’altro, che è un valore in sé. Sull’approccio comunitario del nuovo welfare, che ne fanno esperienza concreta nella comunità alloggio per anziani Villa Rossella, hanno parlato Rossella Scavone, responsabile di questa struttura, e Paola Amata, che vi lavora come assistente sociale. A trovare gli anziani ospiti di questa struttura, oltre i loro parenti ed amici, ci vanno settimanalmente gli scout, la comunità parrocchiale Santa Famiglia di Nazareth e l’associazione Argento Vivo.