Quaranta milioni ai grandi comuni siciliani per l’edilizia, nessuna somma a Enna

edilizia costruzioni“Quaranta milioni di euro ai grandi comuni siciliani per l’edilizia ma nessuna somma a Enna”. E’ questa l’amara considerazione che rappresenta la Fillea Cgil di Enna per voce del suo Segretario Generale Alfredo Schilirò.
In base a questa norma Regionale, i comuni Siciliani, con popolazione superiore ai trentamila abitanti avranno a disposizione quaranta milioni di euro per la realizzazione di lavori pubblici o per la progettazione di opere prioritarie.
Le somme saranno assegnate proporzionalmente in base al numero degli abitanti. Il comune che riceverà la somma maggiore è Palermo, quello che avrà di meno sarà Mascalucia in Provincia di Catania. Ci saranno, per di più, province con più comuni che riceveranno i finanziamenti e non ci sarà nessun comune della ex Provincia Regionale di Enna a ricevere queste somme, proprio perchè hanno poco meno di 30 mila abitanti.
“Constatiamo ancora una volta – dichiara il Segretario degli edili della Cgil Schilirò, che nel nostro territorio non ci saranno misure atte a migliorare la viabilità urbana.
Per tale Ragione – noi della Fillea Cgil riteniamo che la norma in questione debba essere modificata e che vengano utilizzate altri criteri di valutazione in modo che anche i nostri Comuni possano partecipare alla redazione di progetti volti al perseguimento delle finalità di riqualificazione urbana da attuarsi con la programmazione 2014-2020.
Oltre a ciò – aggiunge Schilirò – rivolgiamo un appello affinchè il Governo Regionale e l’Assemblea Regionale promuovano nuove iniziative legislative tese al miglioramento della viabilità provinciale tese al miglioramento dei centri storici che , sfruttando i fondi comunitari, consentirebbero alle giovani coppie di poter avere una casa e metterebbero in moto l’edilizia.
Solo così si metterebbe in moto l’intera economia di un territorio, si avvierebbero al lavoro molti bravi lavoratori edili di questo territorio; si avvierebbero al lavoro i muratori, i carpentieri, gli idraulici, gli elettricisti, i piastrellisti e lavorerebbero anche i centri edili”.