Ha provato a spiegarlo il consigliere Ribulotta, l’unico del Pd a votare contro la proposta adempiendo all’indicazione dell’esecutivo provinciale.
La decisione è stata accolta con aria di festa dagli armerini che hanno brindato alla svolta attesa da anni ed anni che accusano essere stati segnati da soprusi confezionati da Enna. Da qui la voglia di fuga che alcuni hanno scherzosamente accostato alla più nota Fuga in Egitto, ma in questo caso nessun Erode ha inteso uccidere bambini.
E se questo viene tramandato come episodio finale della natività di Gesù, certamente la fuga di Piazza Armerina raffigura la fine di un matrimonio forse mai consumato, di certo mai consenziente e difficile da ricomporre e chissà se mai il divorzio andrà a buon fine. Se così non fosse gli “sposi” sarebbero costretti a convivere pur senza amarsi.
Adesso Piazza Armerina si deve preparare per il referendum confermativo, che deve svolgersi entro 60 giorni dall’avvenuta delibera, ovvero entro il 22 settembre.
Sale così a 17 comuni per un totale di 240.000 abitanti, con una superficie di 2.032,23 KMQ, l’area sud del Libero Consorzio di Catania, destinata ad aumentare ancora, con l’ingresso a breve di altri comuni,