Libero Consorzio, i comuni dei Nebrodi ci ripensano?

Libero consorzio Enna“Grazie alla legge regionale n°8 del 2014, i comuni dei Nebrodi occidentali non hanno bisogno di aderire al consorzio delle Madonie o a quello di Enna per non dipendere più da Messina”. La riunione che si è svolta in un locale di Castel di Tusa, alla presenza di sindaci e consiglieri comunali, ha lanciato la proposta di costituzione di un nuovo consorzio dei Nebrodi, che comprenderà buona parte del versante tirrenico della vecchia provincia, e si potrebbe verificare la rinunzia dei nove comuni che avevano aderito, anche se non ufficialmente, al libero consorzio di Enna, partecipando tra l’altro ad alcune riunioni, che erano state organizzate presso l’Università Kore e condividendo totalmente le iniziative, che erano state intraprese, approvando in maniera totale le iniziativa intraprese dal sindaco Paolo Garofalo. Ora, invece tutto torna in alto mare perché alcuni rappresentanti politici di quella zona hanno evidenziato che è preferibile che l’area nebroidea non sia smembrata, perché anche aderendo ad un altro consorzio, le circoscrizioni dell’Agenzia delle Entrate, del Tribunale, dell’Azienda sanitaria, del Catasto, del Provveditorato agli studi, della Questura, della Prefettura, dell’Inps, ecc., rimarrebbero invariate, con il risultato che i comuni dei Nebrodi occidentali, pur associandosi ad Enna o alle Madonie, continuerebbero a far riferimento a Sant’Agata di Militello o a Patti, quando non direttamente a Messina, per tanti servizi. Una situazione questa che mette in difficoltà il libero consorzio di Enna, perché verrebbero a mancare sia i 18 mila abitanti dei nove comuni dei Nebrodi ed anche Piazza Armerina, che pare abbia deciso di aggregarsi al libero consorzio di Catania assieme a Niscemi, che esce dal libero consorzio di Caltanissetta. Sui liberi consorzi, come ha sostenuto il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, sono necessarie delle regole certe e non improvvisate per potere agire con una certa chiarezza. “Riteniamo -ha sempre dichiarato Garofalo – quanto meno ragionevole spostare la scelta dopo che si ha chiaro di cosa s’ intende fare con i Consorzi. Per questa ragione abbiamo proposto che i comuni si esprimeranno 60 giorni dopo l’approvazione della legge che ne determinerà funzioni e competenze”. Nonostante si sia in pieno agosto alcune cose vanno sicuramente valutate ed accertate perché il tempo scorre e la scadenza si avvicina a meno che a Regione non decida di dare una proroga che è stata richiesta sia dal gruppo dei grillini all’Assemblea regionale sia anche da diversi sindaci siciliani, una proroga di almeno sei mesi per potere ragionare meglio sulla costituzione di questi liberi consorzi.