Gagliano: si rinnova la tradizione del tamburo all’alba

Tamburo San Cataldo - Giuseppe CataniaGagliano. Si rinnova anche quest’anno la tradizione tutta gaglianese del tamburo all’alba. Dal 1598 ad oggi non si è mai abbandonata la consuetudine di destare gli animi quando è ancora buio. Un antico documento lo testimonia. Nella società contadina il rullo del tamburo aveva una funzione ben precisa: si ricordava ai contadini di fare presto, bisognava alzarsi di buon’ora per andare a lavorare nei campi, così da fare ritorno puntuali per la messa pomeridiana dedicata a San Cataldo. Il rito si ripeteva per tutto il mese di agosto, le cui giornate erano scandite da segnali acustici che cadenzavano i vari momenti religiosi. Si iniziava al mattino con il suono del tamburo per la sveglia e seguiva, nel pomeriggio, il suono delle campane per annunciare la messa in onore del santo patrono. Il sorgere o il calare del sole dettava ogni momento della giornata. Le campane suonavano tre volte: la prima quando l’ombra della Rocca raggiungeva la chiesa Sant’Agostino; la seconda quando l’ombra si allungava su via Monterillo; la terza quando toccava contrada Milana. Prima della messa i fedeli recitavano una coroncina particolare, fatta di nove preghiere e di una benedizione conclusiva. Queste antiche tradizioni testimoniano la grande devozione di un popolo, le cui giornate ruotavano attorno alla fede religiosa.
Oggi la tradizione viene rispettata come allora, seppure in un contesto fortemente mutato. Il rullo del tamburo non svolge più la funzione di sveglia per i cittadini, ma, come dice l’arciprete don Pietro Antonio Ruggiero: “Le urgenze per Gagliano sono tre: Gesù, perdono e niente invidia. Quindi il suono del tamburo annunzia oggi la necessità di testimoniare Gesù risorto, di perdonare i nemici e di combattere l’invidia”. Insomma, più una funzione di monito che di sveglia. I gaglianesi sono affezionati a quest’antica tradizione, per questo, nonostante possa sembrare inopportuno e sgradevole, il suono del tamburo nel silenzio dell’aurora viene sempre accolto come una festa. Alle 5,30 del mattino Giuseppe Catania inizia il giro del paese, con partenza dal Piano Puleo e conclusione davanti alla chiesa madre quando i raggi del sole sono ormai luminosi. Memorabili anche i predecessori di Catania. I più anziani ricordano i signori Mariano, Francesco Artimagna e Giuseppe Stasi, di cui si conserva ancora vivo il ricordo dei caratteristici vecchi tamburi vibranti. Il percorso è identico a quello che il 29 agosto mattina vedrà sfilare in processione fedeli e cavalli con rami di alloro raccolti durante il pellegrinaggio al bosco.

Valentina La Ferrera