Nicosia. Tribunale di Montagna, dopo il “si” del Cg, progetto al ministero della Giustizia

Nicosia.130906 tribunale Nicosia La Corte di Appello di Caltanissetta non perde tempo e, prontamente ha spedito al Ministro della Giustizia e al Consiglio Superiore della Magistratura, il parere per la istituzione del “Tribunale di Montagna”, approvato il 7 luglio dal Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Caltanissetta.
Un tribunale che, come si legge nel deliberato, rende “ormai superate le antiche delimitazioni geografiche provinciali. Si fa espresso riferimento ai comuni di Gangi, Geraci Siculo e S. Mauro Castelverde dell’area palermitana, e dei comuni di Mistretta, Castel di Lucio, Pettineo, Tusa, Reitano, Motta D’Affermo, Santo Stefano di Camastra e Caronia, tutti dell’area del messinese. Si tratta di popolazioni dislocate in una ben delimitata zona prevalentemente montana, geograficamente periferica e molto lontana dai rispettivi capoluoghi di provincia, le quali, per varie ragioni, si sentono più vicini al territorio di Nicosia e al suo bacino”.
L’importante atto, che ha veste pubblica, corredato del progetto del Tribunale di Montagna realizzato dal Movimento per la Difesa dei Territori che ne costituisce la parte tecnica, arriva a Roma nel momento cruciale prima della emissione dei decreti correttivi prevista entro il 13 settembre prossimo. Con il parere, il consiglio giudiziario “condivide la proposta – corrispondente alle aspirazioni della popolazione interessata – di creazione del c.d. ’Tribunale di Montagna’ che, aggregando i territori dei tribunali soppressi di Nicosia e Mistretta nonché dei comuni viciniori da scorporare dagli attuali distretti di appartenenza costituirebbe un nuovo e opportuno presidio di legalità in un territorio che ne è stato privato, a seguito dell’avvenuta eliminazione delle due precedenti entità giudiziarie”.
Il documento, va subito al cuore della questione. Infatti, nel paragrafo 1, si evidenzia come i territori interessati “dalla proposta” del tribunale di Montagna, sono collocati al centro della Sicilia e alla confluenza delle zone più periferiche delle province di Palermo, Enna e Messina e soffrono “di un notevole deficit di strutture di comunicazione con le attuali sedi dei tribunali di competenza (Termini Imerese, Patti ed Enna) a causa dell’assenza di linee ferroviarie, della scarsità dei mezzi di trasporto interurbano e dell’attuale esistenza di un’antidiluviana rete di comunicazione stradale”.
Quindi, è passata la linea che vede Gangi ed altri comuni come parti necessarie del Tribunale di Montagna.
È bene ricordare che il progetto del MDT era stato presentato dal Movimento insieme al Sindaco Malfitano, alla commissione monitoraggio lo scorso 7 novembre e, in quella sede, i tecnici del MDT – l’avv. Giuseppe Agozzino per la parte giuridica, l’ing. Fabio Bruno e il geom. Graziano Li Volsi per quella tecnica dei rilievi dei bacini di utenza – avevano predisposto un supplemento istruttorio con documenti e fotografie proprio per dimostrare quella criticità della rete viaria che il consiglio ha fatto propria nel parere.
Nicosia. La proposta del “Tribunale di Montagna” è stata ritenuta valida anche per un aspetto più volte rimarcato sia dal MDT che dallo stesso Malfitano: il bacino di utenza superiore alle 100 mila unità. Scrivono i tecnici del Consiglio che “Il bacino di utenza del nuovo tribunale supera, per numero di abitanti, il limite delle 100.000 unità. Il numero di affari che il Tribunale di Nicosia e quello di Mistretta trattavano prima della loro soppressione – a cui va aggiunto il numero degli affari riguardanti gli altri comuni da aggregare – giustifica ampiamente la creazione della nuova entità giudiziaria, secondo i nuovi parametri fissati dal decreto legislativo 7.9.2012 n.155”.
Ma il Consiglio Giudiziario ha ulteriormente rimarcato la necessità di costituzione del Tribunale di Montagna evidenziando un altro aspetto: in pratica, proprio la presenza di ben due Commissariati di Polizia (Nicosia e Leonforte), un Distaccamento di Polizia stradale (Nicosia), ben tre compagnie di Carabinieri (Nicosia, Santo Stefano di Camastra e Mistretta), numerose stazioni dei Carabinieri (una per ogni comune), una Tenenza della GDF (Nicosia) e varie stazioni della Forestale “rende necessario un coordinamento delle singole attività condotte nel campo dell’ordine pubblico e della repressione dei fenomeni criminali, coordinamento che, per essere efficace, deve essere assicurato in prima battuta da un’Autorità Giudiziaria sedente sul territorio e di una risposta che, per essere tempestiva, deve essere data da una magistratura anch’essa operante nella zona”. Ma vi è anche un altro aspetto molto importante ed è legato – nel caso di Nicosia – al fatto di avere mantenuto “libero” il palazzo di Giustizia. Scrive il consesso nisseno che “II bacino territoriale registra la presenza di strutture adeguate e di immediato utilizzo. In proposito, si rileva che il Palazzo di Giustizia di Nicosia, sede unica dell’auspicato nuovo tribunale, è in grado di ospitare adeguatamente i magistrati e il personale amministrativo necessario per il suo funzionamento”.
Il parere, corredato del progetto del MDT, è stato spedito al Ministro della Giustizia ed al Consiglio Superiore della Magistratura, ai quali è rimessa la parola finale.
«Il Consiglio giudiziario – commenta infine Agozzino del MDT – ha dato prova di grande sensibilità ed intelligenza della questione con un documento dall’alto valore tecnico-giuridico, anche perfettamente in linea con le indicazioni della Commissione europea per l’efficienza della giustizia, la CEPEJ, come più volte abbiamo cercato di dimostrare al Ministero sin dallo scorso 7 novembre».
Adesso, tutta la città aspetta che l’Amministrazione, che ha condiviso il progetto, faccia le adeguate azioni a Roma – che ha l’ultima parola – a sostegno del Tribunale di Montagna, ma bisogna anche rivedere, anche con una revoca, la concessione di parte dei locali del Palazzo di giustizia al Commissariato di Ps.

animazione 2 -tutto bruno ceramiche