Gaetano Leonardo, condannato all’ergastolo, ancora in attesa per la revoca del 41 bis

carcereGaetano Leonardo, detto “Tanu u’ liuni”, capo della famiglia di Cosa Nostra di Enna, in carcere da tredici anni con il 41 bis, chiede la revoca del carcere duro. Gaetano Leonardo è stata arrestato nel corso dell’operazione “Parafulmine” della squadra Mobile e di recente è stato condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio di Giuseppe Cammarata, scomparso con la lupara bianca, avvenuto nel 1989. Giuseppe Cammarata era un appartenente alla mafia ennese degli anni ’80 e per i collaboratori di giustizia è stato ucciso perché era coinvolto nella preparazione dell’omicidio di Piddu Madonia, rappresentante principale della mafia nissena ed amico di Gaetano Leonardo, ed anche perché Cammarata si sentiva al di sopra di Leonardo. L’avvocato Antonio Impellizzeri, difensore di Gaetano Leonardo ha chiesto di revocare il 41 bis o carcere duro che gli è stato imposto dal Ministero di Grazia e Giustizia sette anni fa, ed ha fatto ricorso al tribunale di sorveglianza di Roma, unico a trattare questo tipo di richieste. A sei mesi di distanza dalla presentazione della richiesta, ancora non è stata fissata alcuna udienza per cui Leonardo deve subire le conseguenze del carcere duro, i colloqui sono sistematicamente controllati, la corrispondenza viene sistematica esaminata, qualche telefonata anche controllata, si vuole evitare che, in questo caso, Leonardo possa dare disposizione ai suoi familiari o ai suoi amici della Famiglia di Cosa Nostra. L’avvocato Impellizzeri sostiene nella sua richiesta, che dopo tredici anni di carcere duro, isolato da tutti, è difficile che si possa pensare che lo stesso abbia ancora legami con gli amici della famiglia mafiosa.




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