Leonforte: Consiglio approva ricorso a procedura di riequilibrio finanziario pluriennale

Francesco SinatraLeonforte. Il consiglio comunale ha approvato nel corso di una seduta lunga (sette ore circa), sorprendente e non priva di polemiche, l’avvio delle procedure del piano di riequilibrio economico-finanziario con 12 pareri favorevoli e 3 contrari (Salamone, Vanadia e Ghirlanda), assenti i consiglieri del centro destra. Nella seduta del 9 ottobre si è dunque giunti al fatidico “sì” a quel piano di riequilibrio che la giunta aveva proposto al consiglio nel dicembre 2013. Dopo vari rinvii, due bocciature ed in ultimo la richiesta da parte della V Commissione di scorporare tale proposta di delibera da quella del bilancio, in consiglio si è addirittura paventata la possibilità del rinvio dello stesso per problemi tecnici concernenti delibere propedeutiche al bilancio; proposta di rinvio tuttavia bocciata da 11 consiglieri, con 8 favorevoli e 1 contrario.
Entrati dunque nel merito della questione, il sindaco Francesco Sinatra ha nuovamente spiegato i vantaggi dell’approvazione del Piano con il quale, non si intende risanare il deficit del Conto Consuntivo 2013, ma servirà a ripianare la situazione debitoria complessiva dell’Ente. “E’ un atto di responsabilità al di là dei colori e delle appartenenze politiche per un serio progetto di risanamento economico che costituisca anche un problema di carattere sociale a salvaguardia della collettività”.
Il consigliere Ghirlanda ha espresso che – “la mia responsabilità politica mi porta a dire che io e il mio gruppo consiliare non siamo assolutamente responsabili dello stato di salute dell’ente” ed ha chiesto al sindaco di rimettere il suo mandato alla cittadinanza cosi da rimettere quelli di tutti.
Il c.c. Stella ha definito questa amministrazione “miope” e volta sin dal suo insediamento a portare avanti l’idea del piano senza ricercare soluzioni alternative.
Per il c.c. D’Agostino invece – “le dimissioni di questo sindaco non rappresentano la soluzione per questo paese, spesso ho proposto il dissesto a mò di provocazione per scuotere anche le azioni del consiglio che confermo, a me dispiace che è molto passivo, non c’è dibattito. L’amministrazione l’ha portata tre volte una soluzione, cosa che il consiglio comunale non ha fatto. La mia proposta del dissesto è nata sempre dal desiderio di giustizia, proprio perché non è colpa mia e non è colpa di diverse persone di questo disastro, io vorrei accertare responsabilità, questo non significa portare questo comune ad affossarlo ancora di più, il mio senso di giustizia si può avere indipendentemente dal dissesto per questo sono favorevole al piano”.
Il c.c. Sanfilippo ribadisce che nemmeno lui si ritiene responsabile di quello che è successo, ma bisogna fare delle scelte e che, la corte dei conti riguardo al consuntivo del 2012 lo ha detto chiaro: o piano di riequilibrio o dissesto – “Ritengo oggi che la scelta di procedere con il piano di riequilibrio rispetti un iter logico ma, in ogni caso non sarà il sottoscritto con il suo voto a stabilire se effettivamente i requisiti che voteremo, nel caso di esito positivo, saranno esatti perché dovremo aspettare sia il ministero sia l’eventuale approvazione della corte dei conti”.
Per il c.c. Di Naso è più conveniente per l’amministrazione comunale la soluzione del Piano di Riequilibrio ma ciò vorrà dire assunzione di una grande responsabilità, perché se quest’ultimo dovesse essere bocciato si andrà al dissesto. E dicendosi favorevole rimarca che il piano verrà studiato attentamente.
Approvato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, così come prevista e disciplinata dall’art. 243–bis, comma 1, del D.L.gs 267/2000, come introdotto dal D.L. 10 ottobre 2012, n. 174, entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di esecutività della deliberazione, il Consiglio comunale dovrà deliberare un piano di riequilibrio della durata massima di 10 anni, compreso quello in corso, corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziario.

Livia D’Alotto

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