Gli imputati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e corruzione semplice. Secondo le accuse i funzionari della Motorizzazione chiesero e ottennero denaro ai titolari delle autoscuole, per “facilitare” gli esami per il conseguimento della patente. Gli avvocati difensori Giuseppe Gullotta, Calogero Cavallaro, Antonio Impellizzeri, Salvatore Spinello e Giampiero Cortese, sostengono che si trattava di somme dovute per i diritti che si versano quando i candidati si iscrivo per sostenere la prova di esame. Il collegio, presidente Giuseppe Tigano, ha fissato la prossima udienza per il primo dicembre, quando sono previste le arringhe della difesa e, se non ci saranno richieste di replica da parte del Pm dovrebbe essere pronunciata la sentenza. L’operazione battezzata “94%” era stata condotta dalla squadra mobile di Enna nell’estate del 2007, quando vennero raggiunte da ordinanza di custodia alcune decine di indagati. L’inchiesta era nata dall’anomala ed eccessiva percentuale di candidati promossi all’esame di patente.
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