Il primo cittadino prosegue “Per non parlare dei fornitori a qualsiasi titolo che in caso di dissesto potrebbero ricevere solo il 60% di quanto gli spetta e aspettano da anni, perdendo non solo gli utili d’impresa ma anche le tasse e parte delle spese già sostenute per garantire quanto gli era stato commissionato. In più bisognerebbe far fronte anche ai costi (non indifferenti) per il mantenimento della Commissione di Liquidazione nominata dal Ministero dell’Interno per il risanamento delle finanze comunali in modo tecnico senza tener conto di eventuali situazioni particolari e sociali che invece toccano la nostra Comunità”.
E ancora “il bivio a cui è stato messo di fronte il C.C. tra dissesto e Riequilibrio dettato dalla Corte dei Conti di Palermo è dato dalla mancanza di azioni correttive serie in merito alla requisitoria del Consuntivo 2011 prima e a quanto contestato per il consuntivo 2012, quindi allo scuro del disavanzo di € 1.810.000 del 2013”.
Sui tributi ha precisato che “Non è vero che aumenteranno i tributi locali perché quelli sono al massimo da anni e ci si sentiva dire sempre che soldi non ce ne erano. Si sono sospese tutte le spese per le festività, i servizi di trasporto urbano per gli anziani e i portatori di Handicap e nella sua totalità l’assistenza economica anche per l’aggravante della mancanza dell’assistente sociale. E, voglio precisare che il piano di riequilibrio non è un obbiettivo del mio programma elettorale ma una scelta obbligata per chi ha un po’ di coscienza e vuole lasciare le cose un po’ meglio di come le ha trovate, sacrificando e molto la propria attività politica appostando nei propri bilanci più di € 300.000 all’anno per risanare il Comune”.
E vista la mole delle cose da dire al riguardo, Sinatra non esclude la possibilità di un contraddittorio sul tema.
Livia D’Alotto