Enna. La formazione professionale scende in Piazza

cgilIl settore della formazione professionale in Sicilia versa in una situazione di gravissima crisi: la mancanza di ammortizzatori sociali, il mancato pagamento delle retribuzioni arretrate (che arrivano in taluni casi anche a due anni), i mancati servizi alle comunità locali quali l’obbligo di istruzione e formazione per gli studenti iscritti nei corsi FP, la riduzione dei servizi di politica attiva del lavoro per lavoratori coinvolti in crisi aziendali, stanno facendo implodere un sistema ormai al limite del collasso. Migliaia i lavoratori che in tutta la Sicilia rischiano il licenziamento con gravissime ripercussioni sull’occupazione.
Fa presente Angela Accascina, segretari agenerale FLC CGIL: ” A nulla sono valsi i tanti incontri con il governo regionale che non riesce a dare soluzione a un problema che investe non solo i lavoratori, ma anche tanti giovani studenti che vedono ridotta l’ offerta formativa nel territorio e rischiano sempre più di entrare nell’area grigia della dispersione scolastica.
La Flc CGIL e la CGIL di Enna, nel quadro delle iniziative regionali e nazionali organizzate il 20, 21 e 22 ottobre, a sostegno della vertenza dei lavoratori della Formazione professionale, e per sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione che interessa la generalità delle persone, indicono un sit-in di protesta per lunedì 20 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore12.00, nello spiazzale antistante il Palazzo Municipale di Enna.
I punti irrinunciabili della vertenza sono:
· la decretazione delle intese istituzionali per la concessione della CIG in deroga
· un nuovo e rafforzato assetto della pianta organica del dipartimento formazione professionale per renderlo capace di gestire tempi e procedure normalizzati, e consentire lo smaltimento delle emergenze ed il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori;
· un tavolo tra organizzazioni sindacali, governo regionale ed amministrazione per definire i contorni del nuovo bando triennale per la formazione a valere sulla nuova programmazione;
· un piano pluriennale di aggiornamento e riconversione del personale rimasto privo di incarico, da affidare al Ciapi;
· un sistema di vigilanza costante rispetto ai requisiti previsti dall’accreditamento;
· l’attuazione, ormai non più rinviabile, della riforma dei servizi per il lavoro che consenta ai lavoratori, che se ne sono occupati da oltre un decennio, di riprendere un servizio cruciale per l’intera regione”.