Chiesto intervento da Roma per precari Enti locali

precariEnna. Il Presidente del Comitato Precari, Giuseppe Regalbuto, esternalizza la sua preoccupazione perché la fine dell’anno si avvicina e per migliaia di precari siciliani torna il problema della proroga dei contratti. In questi giorni a Palermo il Presidente ed alcuni componenti del comitato, fra i quali Calogero Falcone e Sebastiano Nicastro, hanno incontrato sia i lavoratori che le organizzazioni sindacali per studiare un pressing sulla politica e ottenere una modifica alle norme che attualmente rendono difficilissime le stabilizzazioni; un problema che riguarda circa 18.500 mila persone nei Comuni. Il Presidente Regalbuto ribadisce che la stabilizzazione dei precari è prevista da una norma nazionale e dalla finanziaria regionale di gennaio scorso. I testi prevedono la proroga triennale dei contratti e il posto fisso entro la fine del 2016, a condizione che nel frattempo i sindaci, in accordo con la Regione, abbiano messo a punto un piano triennale delle assunzioni, che passa dall’individuazione dei vuoti in pianta organica. «I Comuni in sostanza» continua Regalbuto «entro quest’anno avrebbero dovuto dimostrare di avere avviato le procedure di stabilizzazione del personale». Regalbuto lamenta i vari ritardi, mentre i sindaci sostengono che non hanno risorse per garantire i piani triennali. «Nella nostra provincia, in particolar modo» spiega Regalbuto «sono presenti gli ex r.m.i., che attualmente non hanno ricevuto le mensilità passate, e per loro il futuro è più incerto che mai, considerato che non possono definirsi neanche precari». Il comitato chiede, pertanto, ai sindaci, alla deputazione regionale, nazionale ed europarlamentare di fare fronte comune per ottenere dal governo centrale nella prossima finanziaria una modifica che renda più facili le stabilizzazioni. «Intanto» conclude Regalbuto «chiederemo ai Prefetti di avviare il confronto tra Regione, Anci e sindacati per consentire l’avvio dei processi di stabilizzazione dei precari e, nelle more, prorogare i contratti fino al 31 dicembre». La Regione storicizzi la spesa fin qui sostenuta per dare agli enti utilizzatori dei finanziamenti futuri.