Sospesa dunque la consultazione referendaria, con nota a firma del sindaco Francesco Re. Il Consiglio aveva optato per l’adesione al Consorzio di Enna, previo ricorso alle urne per avere la conferma da parte dei cittadini, come previsto dalla normativa regionale, il 4 settembre scorso. Ma poi, come nel caso di Mistretta, sono sopraggiunti dei dubbi sull’effettiva attuazione della riforma siciliana, con riferimento anche a quella nazionale e al “vuoto” del governo di Palazzo d’Orleans in questi giorni. Non ultimo il problema finanziario, dover sostenere spese gravose, temendo di sprecare risorse. E così, prima Mistretta e ora Santo Stefano, fanno dietro front.
Novità anche tra gli altri Comuni che avevano deciso di far parte del libero Consorzio “Enna-Tirreno”: Reitano, Capizzi, Pettineo e Castel di Lucio. A Reitano referendum previsto per il 9 novembre, ma non è escluso rinvio; a Capizzi si è già svolto ed è finito con un flop, con oltre l’86% di voti contrari all’adesione a Enna. Nel paese delle ceramiche, con poco meno di cinquemila abitanti, il Comune sognava di uscire dall’isolamento e offrire a Enna l’unico sbocco al mare, come spiega il sindaco, Francesco Re. “Una scelta a lungo meditata. L’idea è di garantire a Enna l’affaccio sulla costa, com’era anticamente, possibile anche grazie al collegamento infrastrutturale Gela-Santo Stefano, in corso di realizzazione. Per Santo Stefano, la prospettiva di un ruolo più centrale, per il turismo e anche per l’artigianato, con le sue 64 aziende”.