Il valguarnerese Enzo Barnabà porta in Sicilia il suo ultimo libro

VoronoffEnzo Barnabà porta in Sicilia il suo ultimo libro «Il sogno dell’eterna giovinezza. Vita e misteri di Serge Voronoff» (Infinito Edizioni). L’autore, che risiede a Grimaldi di Ventimiglia, ha in corso il tour di presentazione del volume in tutt’Italia, e, facendo base nella natìa Valguarnera, muoverà per un primo ciclo d’incontri siciliani già da giovedì 13 novembre alle 17,30 presso la libreria «Voltapagina» di Catania. Venerdì 14, alle ore 19, sarà nella libreria «Edicolé» di Pozzallo. Sabato, invece, alle 17,30, sarà la volta del «Circolo Unione» di Valguarnera, dove la presentazione del volume avverrà a cura dell’«Associazione culturale ‘F. Lanza’». Domenica 16, alle 18,30, presso il «Caffè letterario Al Kenisa» di Enna. E lunedì alle ore 17 Barnabà sarà nella «Casa della Cultura» a Piazza Armerina.
Il libro, che già gode della recensione di numerose testate giornalistiche, fa la storia di Serge Voronoff, un giovane ebreo russo sbarcato a Parigi nei mesi dell’affaire Dreyfus, che cerca di scampare all’antisemitismo di quegli anni sfruttando la sua indiscutibile abilità di chirurgo, volta a pratiche scientifiche non comuni come il trapianto di testicoli di scimmia in uomini attempati desiderosi di riacquistare la perduta vitalità sessuale. È questo l’impegno fondamentale di Voronoff, ed a questo sono rivolti gli sforzi della sua sperimentazione alla Frankenstein, autopropagandata da lui stesso che possiede innate qualità seduttive e di comunicazione. Con quelle operazioni Voronoff raggiunge la celebrità. Negli anni venti e trenta del Novecento diventa uomo tra i più popolari del pianeta. Ed il mito di realizzare l’eterna giovinezza, con l’adombrata prospettiva di creare una razza superiore, persuade al punto di suscitare l’interesse dei governi e di una pletora eterogenea di pazienti (dagli anonimi, ai capi di stato e ai premi Nobel) che accorrono da lui per farsi impiantare. La notorietà gli porta anche denari, una vita sentimentale fortunata e tumultuosa, la pubblicazione di libri. E la popolarità è tale che il suo nome viene usato per una sorta di «rottamazione politica» ante litteram quando i deputati fascisti zittiscono in aula gli avversari più anziani al grido di «Vo-ro-noff Vo-ro-noff!».
Questo e molto altro si legge nel libro di Barnabà, in pratica la prima biografia in lingua italiana su Serge Voronoff. Ed è scritta in forma autobiografica con «l’artificio del manoscritto ritrovato» (copyright Matteo Collura, ‘Il Corriere’). Il libro, fuor dalla facile metafora, non è per niente «palloso» e scorre piacevolmente evocando nel lettore quel turbinio di immagini e di sensazioni cui Barnabà ci ha abituati con i suoi personaggi di grande ricchezza espressiva, in cui ognuno ha un’intimità inconfondibile, efficacemente rilevata dallo stile limpido e fluente dell’autore.
Salvatore Di Vita