“Il piano nobile del Palazzo – ha detto la Virlinzi – da oggi si offre alla città per eventi culturali, esposizioni, mostre, conferenze, meeting, convention, workshop, sfilate di moda, cene di gala: una location perfetta per serate importanti e ricevimenti vari”. Sono stati ricordati anche gli anni in cui, tra gli ospiti dei Militello, si sono avvicendate le personalità del mondo politico-amministrativo locale nel periodo in cui gli edifici governativi di rappresentanza in città erano carenti. In quel tempo infatti – fino al 1939, anno in cui fu completato il Palazzo del Governo – “queste sale sono state frequentate dall’entourage del primo prefetto Rogges fino a Caetani, il prefetto che accolse il Duce nel 1937 in visita ufficiale nel capoluogo più alto d’Italia”. Con l’ausilio della proiezione di numerose foto, scattate da Paolo Mingrino, Rocco Lombardo, noto cultore d’arte ennese, ha illustrato i raffinati lavori realizzati dal pittore palermitano Salvatore Gregorietti (1870 – 1952) che operò in Enna tra il 1934 e il 1937. Eseguì, collaborato dal figlio Biagio, i decori delle stanze e dei saloni del Palazzo che sono: pitture murali, fregi, stucchi, marmi, parquet, immagini musive, lavori in legno, vetrate policrome.
“Le ricerche sul Palazzo – ha detto Lombardo – non sono state facili. Presso l’archivio storico comunale si è trovato il faldone con la scritta ‘Palazzo Militello’, ma all’interno non vi era alcun documento”. Fu edificato, per volere della famiglia Greca Militello su un appezzamento di terreno fino ad allora adibito a giardino, su progetto di Giuseppe Panvini Vulturo, ingegnere comunale emerito, che realizzò notevoli edifici pubblici e l’acquedotto negli anni’20. Per il palazzo Militello s’ispirò al disegno dell’ornato della scuola palermitana dell’architetto Ernesto Basile. “Questo Palazzo – ha concluso Lombardo – rappresenta un tesoro Liberty unico nel suo genere in Enna, misconosciuto al grande pubblico, adesso svelato nella sua magnificenza”. Hanno partecipato il prefetto Fernando Guida, accompagnato dalla gentile consorte, e il comandante della Guardia di Finanza, colonnello Giovanni Carlo Liistro. Si è avuta la gradita presenza di Rachele Militello, facente parte degli eredi della famiglia. Le musiche del violinista Stefano Termini hanno ricreato l’atmosfera di un tempo.
Salvatore Presti