Le sue condizioni sono stabili ed il primo bollettino ufficiale diramato dal dottor Emanuele Nicastri, infettivologo dello Spallanzani, fa ben sperare perchè dice di un paziente comunque “vigile, collaborante e autonomo. Ha la febbre a 39 con brividi e ha avuto un solo episodio di vomito domenica”. Per lui è stata avviata una cura sperimentale con un farmaco antivirale specifico non registrato in Italia ma autorizzato con ordinanza dell’Agenzia italiana del farmaco su indicazione del ministero della Salute e già usato in America.
Il medico siciliano è partito alla volta della Sierra Leone a settembre quando chiese alla direzione sanitaria l’aspettativa per prestare la sua opera con Emergency. In Africa il medico ha continuato la sua opera tenendosi sempre in contatto con la famiglia e rassicurandola sulle sue condizioni che sono state buone fino a qualche giorno fa. Pare infatti che i primi preoccupanti segnali siano arrivati il 20 novembre, mentre tre giorni dopo è arrivata la febbre. Subito si è quindi messa in moto l’azione per il rimpatrio in Italia dove sarà assistito da un team di esperti.
L’uomo in questi giorni ha mantenuto i contatti con la famiglia tramite sms, l’unico mezzo al momento disponibile per comunicare, rassicurando sul suo stato di salute. A mettersi in contatto con lui anche il direttore sanitario dell’Asp di Enna, Emanuele Cassarà: “Ho parlato con lui stamattina (ieri per chi legge ndr) e a parte il malessere tipico del virus si è detto fiducioso come del resto lo siamo noi perchè è in uno dei migliori centri mondiali”.