A seguito della proclamazione dello sciopero della scuola proclamato per il 1° Dicembre prossimo, il Segretario Provinciale dello SNALS Lillo Giarrizzo sottolinea che “la protesta nasce dalla esigenza prioritaria dei lavoratori del Pubblico Impiego e della scuola del rinnovo del Contratto di lavoro fermo al lontano 2009 e per il mantenimento delle progressioni economiche di carriera per le quali incombe la volontà del Governo di superarle”.
“I sindacati- prosegue Giarrizzo- chiedono che vengano eliminati alcuni interventi previsti dalla Legge di stabilità, in particolare quelli concernenti: la riduzione di 30 milioni del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche; la riduzione degli esoneri e dei semiesoneri con funzioni vicarie e addetti alla vigilanza – per 3143 posti – utili al funzionamento della scuola; il divieto di conferire supplenze brevi al personale ATA, interventi che prevedono modifiche “per legge” al C.C.N.L. invadendo il campo contrattuale e le prerogative delle R.S.U.” “Oltre a chiedere il rinnovo del contratto, i lavoratori denunciano l’inefficienza organizzativa della pubblica amministrazione e gli sprechi nella gestione affiancati a tagli senza criterio. – afferma il Segretario generale della CISL Funzione Pubblica , Gianfranco Di Maria-. Vogliamo una pubblica amministrazione efficiente e di qualità per i cittadini ma anche per chi nel settore pubblico lavora. La macchina pubblica va riformata a fondo, ma per farlo servono politiche serie, non bastano gli annunci e gli spot del Governo”.
I sindacalisti concludono con l’invito a tutto il personale della scuola e del pubblico impiego a scioperare per rivendicare obiettivi concreti legati al rinnovo del contratto e non altre iniziative con obiettivi politici e generici, partecipando al presidio che si terrà ad Enna in piazza Coppola dalle ore 10 alle ore 13 , una mobilitazione di tutti i lavoratori che incontreranno i cittadini e consegneranno al Prefetto un documento che rimette al centro dell’attenzione i problemi irrisolti che scuola e pubbliche amministrazioni affrontano ogni giorno con le sole forze dei lavoratori nel totale disinteresse del governo.