Assoconsumatori su problema rifiuti ed acqua: “le illegittimità sono ormai conclamate”

rifiuti e acquaEnna. “Il vero dramma italiano è la corruzione trasversale, che investe il paese, dove le vittime sacrificali sono i cittadini-consumatori, vedi “Mafia capitale”. La provincia di Enna non fa eccezione, infatti, nessuna forza politica ha mai difeso i cittadini dalle angherie perpetrate su rifiuti e sull’ acqua”, inizia così la nota di Pippo Bruno, rappresentante dell’Associazione Assoconsumatori, che continua in una disamina che non si discosta dalla realtà di quello che, oramai, è sulla bocca di tutti i cittadini di tutta la provincia ennese. E, Bruno ci va duto affermando che “solo all’approssimarsi delle competizioni elettorali qualcuno si sveglia per far capire, a parole, di difendere i consumatori. Dopo, tutto come prima, in una grande coalizione di illegittimità, con i cittadini sempre più soli”. L’associazione, da un decennio impegnata sul fronte di queste due tematiche, ha dato mandato ai propri legali di valutare tutte le azioni possibili al fine di porre la parola fine alle forme di abuso a cui vengono sottoposti i cittadini: sui rifiuti, dove le illegittimità sono ormai conclamate e dove il pressappochismo la fa da padrone, sarà la magistratura, speriamo, a squarciare quel velo di omertà che tutto rende oscuro. Sull’acqua, poi, il pagamento del deposito cauzionale raggiunge l’apice dell’assurdità, essendo stato pagato una prima volta all’atto della stipula del contratto con i vari enti che gestivano precedentemente il servizio ed una seconda volta con Acquaenna in assenza di un contratto con la società medesima”. L’associazione che ha sempre individuato, correttamente, azioni di difesa nei confronti dei cittadini, supportata dai suoi legali, ha posto in essere ogni azione possibile ad un dialogo, infruttuoso, quando si parla di denaro; ha già diffidato la società che gestisce la distribuzione dell’acqua per “atteggiamento vessatorio”; ha sollevato la problematica ai sindaci; sta ponendo in essere ogni azione di coinvolgimento delle autorità rappresentanti lo Stato sul territorio con una formale richiesta di incontro, ed anche della Chiesa (incontro con il Vescovo di Nicosia, avvenuto in data 2 c.m., prossimamente con quello di Piazza Armerina ) per la valenza sociale che riveste il bene primario dell’acqua, sempre in difesa dei cittadini.