Infatti, grazie all’originale idea dell’artista troinese Igor Castellano, già noto per la realizzazione di altre sculture dedicate a personaggi illustri, collocate in varie piazze a Troina, tra cui Falcone e Borsellino, e Papa Giovanni XXIII, anche “Compare Ciccio” da oggi sarà ricordato tra coloro a cui la città, con a capo la sua amministrazione comunale, ha voluto rendere omaggio.
“Compare Ciccio”, al secolo Francesco Iannitello, era un troinese sui generis. In città l’avrebbero definito un “senza fissa dimora”, ma per i compaesani “Compare Ciccio” era un simbolo. A volte deriso e preso in giro, soprattutto dai più piccoli, divertiti dal suo modo di inveire contro, “Compare Ciccio” suscitava grande affetto e simpatia. Tutti, in un modo o nell’altro se ne prendevano cura. C’era chi gli preparava da mangiare, chi lo lavava, se pur con veri e propri blitz per acchiapparlo, chi monitorando i suoi spostamenti, anche se il suo luogo abituale restava Largo Vittorio Fiore, dove da oggi rivivrà per sempre attraverso la statua, realizzata da Igor Castellano, che è stata collocata tra la notte di sabato e domenica, con la sorpresa di quanti l’hanno ritrovato seduto lì, su una panchina, dove per anni ha usato intrattenersi.
Un gesto, quello dell’amministrazione comunale, che lascia trasparire una profonda umanità e solidarietà, che caratterizza l’operato dell’amministrazione stessa, e che sta permettendo alla comunità, nonostante il periodo di crisi, di rivivere il senso della comunione e dell’appartenenza.
Chissà cosa avrebbe detto “Compare Ciccio” rivolgendosi alla statua, se fosse stato ancora in vita. Forse si sarebbe commosso, lui che era solito ricambiare, seppur a modo suo, ogni gesto di gentilezza che gli veniva offerto. O forse col suo modo burbero, come quando si arrabbiava, gli avrebbe intimato di andare via. Una cosa è certa, da oggi “Compare Ciccio” ci offrirà la possibilità di riflettere sul tema della solidarietà verso il più debole e l’emarginato sociale, che non è solo quello che vediamo attraverso la tv, lontano e distante dal nostro contesto, ma il nostro vicino, magari, proprio colui che ci sta seduto di fianco.
Sandra La Fico