La Polizia interviene per sedare una lite tra due persone, ma uno dei due, Di Prima Massimiliano, si scaglia contro due agenti intervenuti e li ferisce. Era in possesso di un coltello a punta con lama della lunghezza di 15 cm e sette semi di sostanza stupefacente. E’ stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari
In particolare, alle ore 18.30 circa, tramite il numero di emergenza “113”, veniva segnalato che in una via di Piazza Armerina si stava compiendo l’aggressione ai danni di una donna.
Gli agenti della Volante, immediatamente giunti sul posto della segnalazione, notavano due uomini intenti a sferrarsi calci e pugni, pertanto tentavano di sedare la lite tra i due, provvedendo a bloccarli. Uno dei due litiganti, apparentemente la vittima, per tutta risposta, con particolare ferocia e violenza, afferrava uno dei due agenti per le spalle e, dopo averlo immobilizzato, lo scagliava per terra, provocandogli un trauma alla spalla ed al ginocchio; l’altro agente intervenuto, al fine di difendere il collega, rimaneva anch’egli lievemente ferito.
Grazie al sopraggiungere di altro personale, gli agenti riuscivano a bloccare l’energumeno che, sottoposto a successiva perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un coltello a punta della lunghezza di 15 cm e, celato nella tasca sinistra del giubbotto, un involucro cilindrico di cartine, comunemente usate per il confezionamento di sigarette, con all’interno sette semi di sostanza, verosimilmente, stupefacente del tipo marijuana.
Le motivazioni all’origine dell’alterco tra i due armerini è da ricondurre al fatto che uno dei due aveva preso le difese della propria madre, poiché picchiata dal Di Prima, quest’ultimo accusato dalla donna di essere l’autore del furto di una moto appartenente al marito, attualmente detenuto.
Per i fatti sopra esposti, gli agenti del Commissariato hanno proceduto all’arresto del pregiudicato, Di Prima Maurizio che, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, dr. Augusto Rio, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, presso l’abitazione del padre.