Enna. Non trova consensi l’idea di reperire abitazioni in locazione per disagiati

Enna Di Ganci vittorioNon è bastata una ulteriore proroga al bando rivolto ai privati per reperire abitazioni in locazione da destinare ad almeno dieci nuclei familiari in condizioni di bisogno, disagio sociale ed abitativo. L’idea dell’amministrazione comunale non ha infatti trovato terreno fertile tra gli ennesi perchè le offerte pervenute al Comune sono di appena tre abitazioni. Meno della metà di quelle che l’amministrazione comunale si era prefissata di raggiungere per alleviare un disagio molto forte nel capoluogo. L’ultima scadenza, giunta su nuova proroga, era stata fissata alla vigilia di Natale ma le buste giunte negli Uffici sono rimaste tali e quali alla precendente proroga: tre.
Visibilmente deluso l’assessore al bilancio Vittorio Di Gangi che così come il sindaco Paolo Garofalo si aspettava una risposta diversa dagli ennesi: «Il numero di abitazioni messe a disposizione non risponde alle nostre esigenze» ammette Di Gangi che parla di un rammarico al 70% «lo stesso del numero di case che non siamo riusciti a reperire con questo bando».
Per l’assessore non si è trattato di un problema legato alla pubblicizzazione del progetto ma di una sorta di non recepimento del messaggio: «La gente non vuole affittare. Forse per una forma di diffidenza nei confronti del Comune o forse anche per paura di subire dei danni nelle proprie abitazioni anche se – ricorda Di Gangi – in questa operazione il Comune funge da garante». O probabilmente c’è chi ha avuto paura di non riuscire più a liberare la propria casa dopo che altre famiglie vi sarebbero entrate dentro. «Ci si lamenta delle case sfitte, dei problemi a pagarne le relative tasse ma poi non si risponde ad occasioni vantaggiose come queste» osserva Vittorio Di Gangi.
Sta di fatto che solo tre abitazioni sono state messe a disposizione e a questo punto si procederà alla verifica delle condizioni: «Presto ci attiveremo per capire il loro stato e poi passeremo all’assegnazione secondo le esigenze che ci prospetterà l’assessore alla Solidarietà sociale». Se le abitazioni messe a disposizione riceveranno il definitivo via libera tre famiglie potranno quindi trovare una nuova dimora abbandonando l’attuale stato di disagio soprattutto chi ha a carico dei bambini. Nel frattempo, però, Di Gangi non chiude la porta a chi, anche a bando chiuso, si decidesse a fare un passo avanti mettendo a disposizione un’abitazione: «Resteremo vigili e se ci saranno nuove offerte saremo ben lieti di prenderle in considerazione aiutando altre famiglie in stato di bisogno».




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