Arrivano due magistrati al tribunale di Enna

enna tribunaleDue nuovi giudici sono stati nominati dal Consiglio Superiore della Magistratura da destinare al Tribunale di Enna. Probabile che l’insediamento dei due magistrati avvenga prima della fine di gennaio, portando il numero dei giudici presenti in tribunale a 14, sostanzialmente per avere il plenum nell’organico del tribunale ennese ne mancherebbero soltanto due, il che significa che si è vicino al plenum cosa quasi mai successa. I due nuovi giudici designati per il Tribunale di Enna sono Andrea Agate e Davide Giovanni Paolo Capizzello, che si aggiungono a quelli che sono operativi da tempo e sono Luisa Maria Bruno, Calogero Commandatore, Eleonora Natalia Viviana Guarnera, Vittorio Giuseppe La Placa, Alessandra Maria Maira, Elisabetta Mazza, Marco Lorenzo Minnella, Marika Motta, Marco Antonio Pennisi, Anita Siliotti, Eugenio Alberto Stancanelli e Giuseppe Tigano. Ancora non si conosce il loro curriculum, se sono alla prima nomina oppure hanno una certa esperienza in materia. Un’altra importante novità, che riguarda il tribunale di Enna è che oltre alla figura del Presidente del Tribunale, Giuseppe Ferreri, ora vi è la nuova figura del “Presidente di sezione di Tribunale”, posto attualmente vacante. Diversa la situazione della Procura dove manca del personale e sino a questo momento non si prevede alcuna nomina di magistrati che andrebbero a sostituire i sostituti procuratori Marco Di Mauro, Anna Granata e Fiammetta Modica, che attualmente sono ancora presso La Procura, diretta da Calogero Ferrotti, che saranno trasferiti a breve per Di Mauro il trasferimento scivolerebbe di qualche mese, qualora fosse accolta la richiesta di posticipato possesso avanzata dal Procuratore; e rimangono solo quattro magistrati: Fabio Scavone, collaboratore di funzioni direttive, che però lascerà presto Enna per trasferirsi a Siracusa, considerato che il Csm lo ha proposto come nuovo Procuratore aggiunto; e i sostituti procuratori Ugo Rossi, Ferdinando Lo Cascio e Francesco Rio. Una situazione difficile, dunque, si prospetta a breve per la Procura sotto un profilo dell’organico: la scopertura del 50 per cento, già messa nero su bianco dal Csm, è destinata dunque a complicarsi ulteriormente.

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redazione-vivienna