Nicosia. Ecomuseo per la valorizzazione, sviluppo e conservazione del territorio geografico

nicosia ecomuseoIl primo Ecomuseo siciliano ha sede a Nicosia, storica città della Sicilia centrale in provincia di Enna, costituito sotto forma di associazione culturale e ambientalistica, come previsto dall’art. 3, lettera b, della LEGGE 2 luglio 2014, n. 16 che riconosce, promuove e disciplina gli Ecomusei dell’isola.
Il suo nome, “Petra D’Asgotto”, che intende connotarlo dal punto di vista territoriale e storico culturale, fa riferimento a quell’area che s’identifica con il primo latifondo (denominato appunto Petra d’Asgotto) concesso in pheudum alla città demaniale di Nicosia da Federico II, “per (…) li servigi prestati dalli Nicosiensi all’Imperatore Enrico suo padre, all’imperatrice Costanza sua madre, ed anche a Lui, per privilegio spedito in Nicosia l’8 Maggio 1209.”
L’idea di un “Ecomuseo”, in un territorio incastonato tra la natura rigogliosa, intrisa di mito e di storia, di due Riserve Naturali Orientate, a pochi chilometri dalla Dea di Morgantina e dalla Villa Romana del Casale, ma con un suo rilevante patrimonio storico-artistico e culturale (basti citare le variopinte capriate del soffitto ligneo dipinto della Cattedrale nicosiana, vero e proprio unicum in Europa, gli affreschi del Borremans che risplendono, recentemente restaurati, nella Chiesa di S. Vincenzo Ferreri e il biancore eburneo della Cona Gagginiana, mirabile sineddoche della Basilica di S. Maria Maggiore, entrambi nella stessa città), ha come fine principale quello di contribuire allo sviluppo di un territorio ricchissimo di un patrimonio etno-antropologico e linguistico millenario che si fonda su una secolare attività agricola e di allevamento, sulla lavorazione dei prodotti da esso derivati e su un importante artigianato. Quello, ancora, di recuperare il passato, valorizzare il presente e guardare al futuro.
In un momento storico delicato, che vede una globalizzazione planetaria, ed eminentemente finanziaria, avanzare inesorabilmente contro le identità locali e dialettali per cancellarne storia e tradizioni millenarie (e il processo di marginalizzazione delle aree cosiddette interne a favore di aree metropolitane è soltanto uno dei corollari di questo stato di cose), ci auguriamo che questo progetto culturale possa contribuire ad innescare dinamiche virtuose, all’interno del suddetto territorio, tra storia, arte, cultura ed economia, all’insegna dell’etica. Il recupero delle identità locali sarà accompagnato da un’opportuna apertura al globale declinato all’insegna del concetto di “glocalizzazione” elaborato dal sociologo Bauman. La “glocalizzazione”, infatti, al contrario della globalizzazione, pone al centro del suo ragionamento l’identità e l’individuo, nella sua esistenza concreta.
L’Ecomuseo Petra D’Asgotto si fonda, allora, sul principio della valorizzazione, dello sviluppo e della conservazione del territorio geografico di Nicosia e delle comunità viciniore, promuovendo una sostenibilità ambientale, turistica, culturale economica e sociale e stimolando, a tal fine, la partecipazione della popolazione, delle associazioni e degli Enti che in esso svolgono vita sociale e culturale per avviare un percorso comune e condiviso.
Il primo Comitato esecutivo dell’Ecomuseo è composto da: Pina La Giusa, presidente; Patrizia Castrogiovanni, vice presidente; Maria Anna Accardi, segretario; Salvatore Burrafato tesoriere; e dai consiglieri: Adriana Li Voi, Maria La Giusa, Scardino Santa, Annalisa Bonomo, Mario Valguarnera, Fernando D’Amico e Rosaria Raimondi.
Il Comitato Esecutivo ha nominato il proprio Comitato Scientifico composto dai Sigg.: D’Urso Giovanni; Lo Ciuro Calogero; Arrigo Antonino; Salomone Giuseppe, Campione Antonino e dal Coordinatore Maurizio Campo.

Comunicato a cura del comitato direttivo Ecomuseo