La diocesi ha competenza su 40 parrocchie e un seminario, che dal 2013 dopo decenni, da Nicosia è stato spostato a Centuripe, ma secondo indiscrezioni tra gli elementi dei quali la Commissione deve tenere conto per tagli e accorpamenti, c’è anche quello del numero di sacerdoti, frati e suore che la diocesi ha “prodotto”. In sostanza la città potrebbe anche perdere presto un altro pezzo della sua storia, anche se con un impatto economico meno grave rispetto alla chiusura di tribunale e carcere. La Diocesi ovviamente non rappresenta solo una fonte di indotto economico, ma anche questo è un aspetto non secondario nel quadro di grave arretramento della città e del territorio, al quale si aggiunge l’impatto emotivo per una popolazione fortemente legata alla chiesa, che esprime un buon numero gruppi di preghiera e neocatecumenali. Da quando venne istituita il 17 marzo del 1817, alla guida della Diocesi di Nicosia si sono succeduti 14 vescovi con l’attuale vescovo Salvatore Muratore. Ci vorranno ancora alcuni mesi prima di notizie ufficiali e per capire se, in caso di soppressione, la Diocesi di Nicosia verrà accorpata a quella di Piazza Armerina o essendo suffraganea della diocesi metropolitana di Messina verrà accorpata a quella di Patti che comunque ha già un bacino i popolazione di 165 mila abitanti.
Giulia Martorana per il quotidiano La Sicilia