Disboscamento valle del Dittaino: Contratto con Biomasse Sicilia ha elementi di nullità

taglio-boschiL’Assessore regionale dell’Agricoltura Nino Caleca ha chiesto all’Avvocatura dello Stato di valutare l’azione di nullità del contratto sottoscritto nel 2007 con la Società Biomasse Sicilia S.p.A. avente ad oggetto il taglio di biomassa legnosa da terreni del demanio forestale ricadente nelle province di Caltanissetta ed Enna.
Sulla vicenda, sollevata nei giorni scorsi dalle associazioni ambientaliste e da alcuni rappresentanze politiche, l’Assessore Nino Caleca ha chiesto immediati chiarimenti agli uffici per comprendere la natura dell’intervento di disboscamento selvaggio.
La vicenda legata alla vendita di eucalitti data nel 2001 quando la Biomasse Sicilia s.r.l., aggiudicataria del pubblico incanto esperito nel marzo del 2000, acquistò dalla Regione Siciliana le piante di eucalitti su un lotto di terreno di 2.706 ettari per un periodo di tre anni al prezzo di Lit. 6.071.181.600 (attuali € 3.135.503,62) secondo un piano tagli indicato. Contratto prorogato a tutto il 2014.
“Siamo dinanzi ad un contratto di compravendita e non ad un atto di concessione amministrativa – ha dichiarato l’Assessore Nino Caleca. Questo comporta la impossibilità di interrompere l’attività con un atto di imperio e di dover adire, invece, il giudice civile. Il contratto, sottoscritto nel 2007 con la specifica di “contratto integrativo” di quello originario del 2001 ha, però, ad avviso mio e degli uffici del Dipartimento dello Sviluppo Rurale, numerosi ed evidenti profili di nullità per i quali ho dato disposizioni di avviare azione legale per la rescissione del contratto. In attesa di verificare gli sviluppi ho, intanto, dato disposizioni agli uffici di sospendere la consegna dei rimanenti lotti”.

“Un atto dovuto, l’unica cosa da fare”. Commenta con soddisfazione il M5S all’Ars la decisione dell’assessore Caleca che ritiene nullo il rapporto con la società che doveva sfruttare diecimila ettari ettari di boschi nel nisseno e nell’ennese per alimentare una centrale a biomasse. “Attendiamo ora i passi conseguenziali – affermano i deputati Mangiacavallo e Cancelleri, che assieme agli altri parlamentari del gruppo si battono per tutelare un patrimonio naturale della zona ed evitare quella che ritengono una clamorosa svendita, considerata la contropartita totalmente inadeguata”. Intanto è confermata per martedì prossimo l’audizione della commissione Attività produttive dell’Ars sul caso, anche se la seduta non si terrà più in trasferta a San Cataldo, come deciso in un primo momento. “Onestamente – dicono Cancelleri e Mangiacavallo – non comprendiamo i motivi di questa mezza retromarcia, di cui prendiamo atto con rammarico. Comunque alla seduta saranno presenti tutte le parti interessate che abbiamo provveduto a convocare”.